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Chi era Massimo Bottari, il motociclista morto a Vallelunga in un incidente

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Massimo Bottari in sella alla sua moto

Il pilota Massimo Bottari è morto durante un grave incidente in gara: l’uomo è deceduto dopo una caduta sul circuito di Vallelunga

Massimo Bottari al paddock
Massimo Bottari ha perso la vita in un incidente sul circuito di Vallelunga (credits @Fabrizio Benifei) – Ilcorrieredellacitta.com

Il motociclismo piange Massimo Bottari. Il motociclista è morto sulla pista di Vallelunga ieri pomeriggio, dopo un grave incidente durante le prove libere sul circuito. Nonostante gli immediati soccorsi dei paramedici, le gravi ferite riportate hanno fatto morire il pilota in ospedale. Su Facebook e Instagram, sono molteplici i messaggi di cordoglio per ricordare il centauro, molto conosciuto nel mondo delle corse motociclistiche italiane.

L’incidente di Massimo Bottari a Vallelunga

Secondo la ricostruzione de Il Corriere della Sera, l’incidente di Bottari sarebbe avvenuto durante le prove libere sul circuito di Vallelunga per il National Trophy.  Il centauro, per motivi ancora tutti da chiarire da parte degli ispettori gara e l’Autorità Giudiziaria, avrebbe perso il controllo della moto durante il giro: un episodio che avrebbe dato origine a una violentissima caduta, con il pilota che avrebbe impattato violentemente contro il manto stradale del circuito. 

Nonostante la tuta protettiva per correre e il casco sportivo, i danni sul corpo dell’uomo sono risultati ugualmente gravissimi. Soccorso e rianimato dai paramedici sul circuito di Vallelunga, l’uomo è stato trasportato d’urgenza e in codice rosso all’Ospedale Sant’Andrea con l’elisoccorso: nonostante i tentativi dei medici per stabilizzarlo, lo sportivo è morto per i gravi danni riportati poco dopo l’arrivo nella struttura sanitaria.

Il mondo del motociclismo ricorda il pilota

Tanti piloti e organizzatori sportivi ricordano Massimo Bottari, un uomo di 61 anni e con la grande passione delle motociclette sportive. Una passione che condivideva con la propria moglie, che in ogni gara era sempre pronta a seguirlo e tifare per lui. Il centauro gareggiava non solo a livello amatoriale, ma si era spinto anche sul campo di gare più prestigiose: per l’appunto la National Trophy, la Dunlop Cup e la Coppa Pirelli. Di lui si ricorda un pilota gentile, ma soprattutto con una sana passione d’altri tempi.

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