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Come curare il Covid a casa: le nuove linee guida per le cure domiciliari

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Lazio in zona bianca da quando?

Niente supplementi vitaminici e idrossiclorochina, antibiotici solo in casi estremamente particolari. Questi solo alcuni dei punti delle linee guida per le cure domiciliari dei pazienti positivi al Covid aggiornate dal Ministero della Salute, una circolare “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-Cov-2” resa pubblica recentemente e firmata da Gianni Rezza. 

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Come curare il Covid a casa: le nuove linee guida

Nella circolare si fa riferimento alle cure domiciliari per far sì che i pazienti possano essere adeguatamente curati in casa, senza affollare gli ospedali e i pronto soccorso in modo ingiustificato. E’ fondamentale tenere sotto controllo i parametri, con un monitoraggio quotidiano soprattutto nei pazienti sintomatici lievi perché “circa il 10-15% dei casi lievi progredisce verso forme severe“. Come si legge nel documento, “il monitoraggio delle condizioni cliniche e della saturazione dell’ossigeno andrà proseguito nel soggetto infettato per tutta la durata dell’isolamento. Il paziente dovrà comunicare valori di saturazione di ossigeno inferiori al 92%. Se la saturazione dell’ossigeno scende sotto il 92% valutare o ricovero e ossigenoterapia a casa.” Ma vediamo quali sono le cure e cosa deve fare chi è positivo ed è in isolamento nella propria abitazione. 

Ecco come si deve curare in casa chi ha il Covid

Stando al documento, i pazienti asintomatici o paucisintomatici isolati in casa dovranno essere vigilati costantemente con la misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno. In caso di febbre o dolori articolari/muscolari possono essere somministrati paracetamolo o FANS, mentre nei pazienti a rischio di progressione c’è la “possibilità di trattamento precoce con anticorpi monoclonali da parte delle strutture abilitate alla prescrizione”.

Il Ministero della Salute ricorda di non utilizzare corticosteroidi perché il loro uso è “raccomandato esclusivamente nei soggetti con malattia grave che necessitano di supplementazione di ossigeno”. Non bisogna neanche usare eparina (sì solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto) ed è bene evitare l’uso di antibiotici perché un “il loro eventuale utilizzo è da riservare esclusivamente ai casi in cui l’infezione batterica sia stata dimostrata da un esame microbiologico e a quelli in cui il quadro clinico ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica”.  Ma non finisce qui. I pazienti positivi che devono curarsi in casa non devono utilizzare l’idrossiclorina e devono evitare l’uso di benzodiazepine. Come si legge nella circolare, non esistono “evidenze solide sull’efficacia di supplementi vitaminici e integratori elementari (come vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina)“: sulla base di questo sarebbe meglio non usarli. 

Bambini e Covid-19: le cure in casa 

Nel documento si fa riferimento anche ai bambini positivi. Come fare per curarli in casa? “Nei bambini asintomatici non occorre somministrare alcun farmaco, mentre in quelli che accusano sintomi simil-influenzali è consigliabile su indicazione del medico somministrare terapie sintomatica con Paracetamolo o Ibuprofene”

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