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Coronavirus Castelli Romani-Litorale, aumentano i casi di Covid-19. Controlli serrati delle forze dell’ordine: termoscanner in uso ad Ardea

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Sono in costante aumento i casi di Covid-]]19 nella zona del litorale e ai Castelli Romani, dove oltre alle 60 suore di Grottaferrata si sono verificati altri numerosi casi di contagio tra Genzano, Ariccia, Albano, Marino e in altri Comuni dell’area Casilina e Prenestina. All’ospedale dei Castelli da ieri è stato aperto il nuovo reparto Covid-19 e ci sono già una quindicina (tra contagiati positivi, pazienti con sintomi e altri in attesa di tampone) di ricoverati giunti con le ambulanze del 118.

Stessa cosa al Coronavirus Hospital dell’ospedale Regina Apostolorum di Albano (delle suore paoline), dove si sono subito riempiti i primi 20/30 posti a disposizione; dai prossimi giorni ne arriveranno altri 50, più circa 15 posti di terapia intensiva e sub intensiva da attivare. Molti anche i contagiati e i portatori sani in quarantena fiduciaria a casa, che riferiscono, però, di non avere tanti controlli o telefonate dalla Asl.

Come un ragazzo di Albano, che lavora in un grande magazzino a Roma, che qualche giorno fa ha chiamato i numeri verdi e il numero dedicato della Asl Roma 6 senza avere i riscontri pratici e le risposte esaustive che gli erano state preannunciate. Ha poi chiamato l’ambulanza personalmente ed è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale dei Castelli. Lì è stato visitato, tenuto in osservazione per 4-5 ore e poi rimandato a casa, in attesa del tampone che è risultato negativo, ma gli è stato comunicato solo dopo 2 giorni, a casa, tramite una telefonata di un funzionario della Asl del servizio igiene sicurezza pubblica.

“I medici del pronto soccorso sono stati bravi e gentili, ma mi chiedo – dice il ragazzo – è giusto mandarmi via in quel modo, da solo? E se fossi stato positivo? Avrei potuto infettare qualcuno, magari i miei familiari che mi venivano a prendere, o qualcuno sui mezzi pubblici. Inoltre mi è stato comunicato dai medici del pronto soccorso di osservare, giustamente se sono un caso sospetto, la quarantena obbligatoria a casa, seppur ancora senza esito del tampone. Quindi devo stare comunque a casa per 2-3 settimane, anche se sono negativo al primo tampone. Perchè ad un secondo tampone potrei essere positivo e contagiare altri, anche se sto meglio. Ma perchè la Asl Roma 6 non mette a disposizione un presidio fisso e una ambulanza che possa dare assistenza in questi casi dubbi, senza lasciare al singolo le decisioni da prendere?”.

Intanto continuano i controlli sulle strade di Ardea (anche con termoscanner, come si vede nella foto), dei Castelli Romani, del litorale di Pomezia, Anzio e Nettuno: tante le denunce per l’inottemperanza del decreto governativo, nell’ordine di alcune decine, a fronte di circa mille persone tra auto e persone controllate.

Ad Albano il comandante della Municipale Mauro Masnaghetti ha reso noto che ieri sera è stato fermato anche lui dai colleghi della polizia locale Roma capitale mentre rientrava a casa a Roma dai Castelli Romani, e che, nonostante lo conoscano bene – essendo un funzionario dell’ufficio centrale del comandante Di Maggio – gli hanno chiesto l’autocertificazione, che naturalmente aveva ed ha mostrato, facendo i complimenti ai suoi colleghi. 

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