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Coronavirus, l’allarme di Saporito (Usb vigili del fuoco): “La nostra dirigenza, che ha preso sottogamba la situazione dal primo secondo, rischia di far diventare i vigili del fuoco il più grande mezzo di propagazione del virus”

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Costantino Saporito del sindacato Usb Vigili del fuoco è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulla quarantena imposta agli allievi vigili del fuoco della scuola di Capannelle a Roma. “Da venerdi scorso si sono susseguite una serie di disposizioni del dipartimento: state a casa, non venite a Roma perché c’è il corso di formazione a Capanelle –ha spiegato Saporito-. Poi ci hanno detto: venite, ma non tornate a casa. Poi è stato riscontrato il primo caso di un ragazzo di Piacenza risultato positivo al test, poi un altro ragazzo di Terni. Adesso tutti coloro che sono stati in contatto con queste persone sono stati messi in isolamento per 15 giorni, parliamo di 52 persone. Il problema è che nelle scuole ci sono 172 persone in più. Queste persone dovrebbero essere mobilitate, ma altre 2 persone si sono sentite male quindi stanno per mettere in quarantena chi è stato in contatto con loro. L’amministrazione sta cercando di portare via quelli che non stanno malissimo per fargli fare le cure a casa. La nostra dirigenza, che ha preso sottogamba la situazione dal primo secondo, rischia di far diventare i vigili del fuoco il più grande mezzo di propagazione del virus. Queste persone finiscono in quarantena, ma il corpo nazionale dei vigili del fuoco non ha ancora deciso come vengono collocate queste persone. Sono in malattia, sono in ferie? Non si sa, sono in una specie di limbo. I ragazzi positivi al Coronavirus stanno molto male. Il coronavirus si deve affrontare con intelligenza. Il corpo nazionale dei vigili del fuoco ha il paradosso che la struttura medica è subordinata al capo del corpo stesso. La medicina deve essere lasciata libera. Ieri un’intera squadra di Milano è finita in quarantena dopo un soccorso a persona, questo è quello che succede. Non sono le mascherine o l’amuchina che risolvono il problema. Noi chiediamo responsabilità, c’è bisogno di fare visite accurate a tutti i ragazzi per salvaguardare la loro salute, c’è bisogno di dare attrezzatura vera ai vigili del fuoco. Chiediamo anche al ministro stesso di intervenire per un piano d’emergenza e cominciare ad attrezzare le squadre”.

 

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