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Coronavirus, lo studio dello Spallanzani: ‘Vaccini meno efficaci contro Omicron, adesso serve Sputnik’

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Doppia vaccinazione contro il Covid e l'influenza

Il virus continua la sua corsa, la pandemia non si può dire ancora (e purtroppo) sconfitta, ma in Italia si continua a somministrare vaccini, a incentivare la dose booster, con la speranza di tornare presto alla normalità. Quella senza distanziamento, senza mascherine, senza restrizioni. Quella che oggi sembra un miraggio. E presto, come fa sapere l’istituto Spallanzani, verranno definite nuove strategie vaccinali per combattere le varianti, soprattutto l’Omicron, che da settimane sta facendo registrare un’impennata di contagi nel nostro Paese (e non solo).

Lo studio dello Spallanzani: ‘Vaccini meno efficaci contro Omicron, Sputnik è ottimo’

Come ha fatto sapere ieri l’istituto Spallanzani, ‘Tutti i vaccini attualmente autorizzati perdono parte dell’efficacia nei confronti di Omicron’. Quella variante che sembra essere più contagiosa delle altre, di più facile trasmissibilità. Per combatterla servirebbe il vaccino Sputnik perché, stando ai risultati degli esperimenti di laboratorio condotto con l’istituto Gamaleya, “l’oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione”. Buone notizie, risultati incoraggianti che, come spiegano gli esperti del team scientifico dello Spallanzani – saranno ‘utili per definire nuove strategie vaccinali in rapporto all’evoluzione delle varianti di SARS-CoV-2’. 

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