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Coronavirus nel Lazio, trend netta in discesa, ma situazione preoccupante in una clinica privata: ecco la mappa aggiornata Comune per Comune

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Nella giornata di ieri sono stati 28 i nuovi casi di Coronavirus che si sono registrati nel Lazio. Di questi 24 riguardano l’area compresa tra Roma e Provincia, 3 sono stati registrati dall’Asl di Latina e 1 dall’Azienda Sanitaria di Viterbo. 

Puoi controllare la situazione del tuo comune cliccando qui.

La situazione nella ASL Roma 6

Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la Litoranea, il 20 maggio il numero dei positivi è salito a 1.335, con solo 3 nuovi casi e 24 guariti.

Il numero complessivo dei guariti è salito a 459 (+24), il numero delle persone attualmente positive è sceso a 758 (-21), mentre il numero dei decessi è rimasto stabile a 118.

Rispetto al picco la curva dei nuovi contagi è scesa dell’83%.

La situazione nelle case di cura

Continua la strage nelle case di cura private dei Castelli Romani.

Sul nostro territorio, nelle case di riposo, RSA e case di cura private si contano oltre 500 positivi, di cui più di 50 operatori sanitari, e 48 morti.

Dalle comunicazioni ufficiali si contano:

–       178 positivi nella casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa, 41 operatori sanitari e 137 pazienti (20 decessi);

–       63 i positivi (9 decessi) nella casa di cura Villa Nina di Frattocchie

–       48 i positivi all’INI di Grottaferrata (1 decesso). 

–       48 i positivi (2 decessi) nella casa di cura Villa delle Querce di Nemi;

–       42 positivi nella casa di cura San Raffaele di Montecompatri, 19 operatori sanitari e 23 pazienti (4 decessi).

A questi numeri pesantissimi e sicuramente incompleti, vanno aggiunti i familiari dei pazienti ricoverati e degli operatori sanitari che sono stati infettati e, in alcuni casi, sono purtroppo morti.

Sul disastro “colposo” della gestione delle casa di riposo, RSA e case di cura private stanno già indagando la Procura della Repubblica di Roma e quella di Velletri.

Il caso Villa Dei Pini

Due giorni fa è scoppiato lo scandalo di Villa dei Pini ad Anzio.

Nella Clinica dei Pini di Anzio il numero dei positivi è salito a 37 (+11), di cui 9 operatori sanitari (+2) e 28 pazienti (+7). Purtroppo si registrano anche 3 decessi.

La situazione della clinica dei Pini di Anzio è gravissima ed è precisa responsabilità della Regione Lazio e della ASL RM6 che hanno tenuto decine di soggetti positivi all’interno di una clinica privata non autorizzata e non specializzata per la cura del covid.

Anche su questo gravissimo errore la Procura della Repubblica di Roma e di Velletri dovranno indagare.

I comunicati stampa pubblicati dalla ASL RM6, dal Sindaco di Anzio e dalla Clinica Villa dei Pini non chiariscono la grave situazione.

Per la ASL RM6 i nuovi 11 casi positivi sono “una coda, circoscritta al reparto di #Lungodegenza, del primo cluster emerso il 25 aprile”.

11 nuovi casi positivi non possono essere considerati una semplice “coda”, bensì sono una notizia molto grave, soprattutto perché correlata con il mancato spostamento in strutture adeguate e specializzate dei soggetti positivi del primo cluster della clinica Villa dei Pini scoperto il 25 aprile.

Nel suo comunicato la ASL RM6 cerca di minimizzare il problema, sostenendo che “Tutti i pazienti si trovano in buone condizioni 3 sono guariti e cinque in attesa di secondo tampone negativo”. In merito rileviamo che un’istituzione pubblica non può omettere in un comunicato ufficiale di ricordare che 3 pazienti positivi del cluster di Villa dei Pini di Anzio sono purtroppo deceduti.

La Clinica Villa dei Pini di Anzio evidenzia nel suo comunicato di aver allestito un apposito “Reparto di Isolamento Lungodegenza per pazienti positivi al COVID-19”.

Questo reparto non deve essere proprio il massimo della sicurezza, visto che purtroppo vi si sono infettati due operatori sanitari.

L’esperienza della Clinica Villa dei Pini di Anzio, come l’esperienza della sanità in Lombardia, ci insegna che è necessario avere strutture dedicate e specializzate nella cura del coronavirus, piuttosto che improvvisati reparti di isolamento dove si continuano ad infettare gli operatori sanitari.

“Per tali motivi esigiamo l’immediato spostamento dei pazienti positivi negli ospedali covid pubblici, la chiusura della Clinica dei Pini per consentire la sanificazione della struttura e tutte le operazioni di controllo e verifica del rispetto dei protocolli sanitari, più una verifica delle gravissime responsabilità di questo disastro “colposo” che ha colpito 9 operatori sanitari e 28 pazienti, di cui 3 deceduti – dichiara a gran voce Danilo Ballanti, del Partito Comunista dei Castelli Romani – Va ricordato che in situazione analoghe, il Sindaco di Monte Compatri e il vicesindaco di Rocca di Papa hanno immediatamente dichiarato zona rossa la struttura sanitaria infetta ed hanno chiesto alla ASL il trasferimento di tutti i pazienti positivi in serie ed affidabili strutture “covid” pubbliche”. Perché il Sindaco di Anzio non prende alcuna iniziativa di fronte a questa emergenza sanitaria? Perché il Sindaco di Anzio vuole mantenere un cluster così pericoloso in città a ridosso della partenza della stagione turistica? Perchè il Sindaco di Nettuno non chiede lo spostamento immediato in strutture sanitarie covid pubbliche dei suoi concittadini ospitati ed infettati nella Clinica Villa dei Pini di Anzio? Visto che le istituzioni (Regione, ASL, Comune) lasciano 22 (-3) positivi in una struttura non autorizzata e non specializzata nella cura del covid, chiediamo a tutti i cittadini di dichiarare la clinica Villa dei Pini di Anzio “Zona rossa” evitando qualsiasi contatto, ricovero, visita o altro con questa struttura sanitaria privata”.

La curva dei contagi

Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali delle autorità competenti.

Oggi sono guarite 24 persone a Frascati (+5), a Marino (+2), a Monte Porzio (+3), a Rocca di Papa (+14).

Gravissimo è il ritardo con cui la ASL RM6 comunica ai Sindaci le informazioni sulla diffusione del coronavirus nei Castelli Romani e Litoranea: ad oggi devono ancora essere comunicati 334 casi, di cui 47 decessi.

A causa di questo ritardo, per 12 comuni (Albano, Anzio, Ardea, Castel Gandolfo, Ciampino, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Monte Porzio, Montecompatri, Nemi, Rocca di Papa) il numero dei casi pubblicati dal SERESMI (il Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive) è superiore al numero di casi comunicati dai Sindaci.

Inqualificabile il comportamento dei Sindaci di Albano e Castel Gandolfo che non comunicano ai cittadini neanche il numero dei concittadini che hanno sconfitto il Coronavirus e sono guariti.

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