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Coronavirus. Tentano di esportare carichi di mascherine e guanti all’estero: bloccati dalla Guardia di Finanza

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Mentre ovunque sul territorio nazionale guanti e mascherine scarseggiano, c’è chi tenta di portare carichi dei preziosi dispositivi di protezione individuale all’estero. Ma il tentativo di esportazione dei preziosi carichi, vietata in questo periodo, è stato bloccato dalla Guardia di Finanza.

Nell’ambito dell’attività di vigilanza doganale al confine terrestre, intensificata anche a seguito delle recenti Ordinanze emesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione all’emergenza CORONAVIRUS, funzionari della Sezione Operativa Territoriale di Ponte Chiasso e militari della Guardia di Finanza hanno sottoposto a controllo documentale e fisico delle partite di merce dichiarate in esportazione verso la Svizzera.

È stato così possibile intercettare due spedizioni di prodotti rientranti nella categoria dei dispositivi di protezione individuale (DPI) come individuati dalla circolare del Ministero della Salute n. 4373 del 12 febbraio 2020, per i quali il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il divieto di esportazione fuori dal territorio nazionale in assenza di autorizzazione (art. 1 dell’Ordinanza CDPC n. 639 del 25 febbraio 2020).

In particolare, la prima operazione di fermo risale allo scorso 5 marzo e ha permesso di bloccare 800.000 guanti monouso in vinile; la seconda operazione è del 10 marzo 2020 e ha consentito di sequestrare un’ulteriore spedizione di 40.000 guanti monouso in lattice e di 120 mascherine con valvola, di classe FFP 2.

La merce, prelevata dai depositi doganali, verrà consegnata dalla Protezione Civile alle strutture sanitarie della Lombardia.

Il risultato conseguito testimonia il costante impegno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Guardia di Finanza che in modo sinergico operano per contrastare i traffici illegali al confine, anche a tutela della salute pubblica, ancor più in questa delicata fase di emergenza internazionale di rischio sanitario.

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