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Cosa vedere tra Flaminio e Parioli, luoghi imperdibili immersi nel verde

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Piazzale Flaminio

Sono tra i quartieri più ricchi e benestanti di Roma, ma anche tra quelli più affascinanti e ricchi di storia: cosa vedere a Flaminio e Parioli, alcune dritte.

Flaminio e Parioli
Cosa vedere al Flaminio e Parioli? Le attrazioni migliori a Roma – corrieredellacittà.com

 

Da Villa Borghese all’iconica terrazza del Pincio, dove si rifugiano gli innamorati per cullarsi con la vista di Roma. Da Campo Marzio, nel rione omonimo nonché una delle zone più antiche di Roma, a Villa Maraini, nel rione Ludovisi. I quartieri del Flaminio e dei Parioli sono noti nella Capitale perché tra i più borghesi e facoltosi, ma offrono anche spaccati di una Roma antica e imperiale. Ecco alcune delle attrazioni, antiche ma fuori dai percorsi comuni, da non perdere.

Cosa vedere a Campo Marzio

Partendo dal rione IV, uno dei più antichi di Roma dove in genere si tenevano esercitazioni militari, ci troveremmo a Campo Marzio. Qui l’imperatore Augusto aveva eretto diversi monumenti in suo onore: a partire dall’Ara Pacis, fino alla Meridiana, meglio conosciuta come un obelisco egiziano. Il gnomone è stato costruito in modo tale che il 23 settembre di ogni anno, proiettasse al tramonto giorno e ora di nascita dell’imperatore. Consta di 75 metri e ai lati ha iscrizioni e segni zodiacali. A piazza Augusto Imperatore c’è, inoltre, il Mausoleo di Augusto, per celebrarne il ricordo.

Cosa vedere a due passi da via del Corso

Allontanandosi dalle caotiche e tampinate via dello shopping, possiamo rifugiarci nella, nella piazza omonima. Santa Maria del Popolo è uno degli edifici più significativi del Rinascimento romano, non solo per i suoi caratteri architettonici, ma anche per i dipinti e le sculture che custodisce. La chiesa sorse nel Quattrocento da una piccola cappella, costruita per volontà di papa Pasquale II a spese del popolo romano, da cui prende il nome, e fu arricchita e modificata nel corso dei secoli per mano di valenti architetti e artisti, tra i quali Raffaello, Bernini, Lorenzetto e Caravaggio. Di quest’ultimo troviamo la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo, situati nella Cappella Cerasi. Il pavimento invece fu ideato dal Bernini, su commissione di Fabio Chigi, futuro papa Alessandro VII: è possibile cercare il curioso inserto che rimanda al tema del memento mori, con la morte alata che nella scritta Mors aD CaeLos, come in una sorta di acronimo nascosto, rivela l’indizio della data di realizzazione in numeri romani: MDCL, 1650.

Basilica di Santa Maria del Popolo
La facciata della Basilica di Santa Maria del Popolo. nella piazza omonima – corrieredellacittà.com

 

Galleria Borghese

Un’altra importante raccolta di opere d’arte si trova alla Galleria Borghese, situata all’interno del parco dell’omonima Villa. La Galleria Borghese ospita la raccolta costituita inizialmente dal cardinale Scipione Borghese all’inizio del XVII secolo, e conserva capolavori di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Raffaello, Tiziano, Correggio, Caravaggio e splendide sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova. Solo la Sala del Sileno ospita una vasta collezione di quadri del Caravaggio, allineati uno accanto all’altro. D’estate, poi, è possibile accedere anche allo splendido giardino pubblico dell’Uccelliera, aperto al pubblico.

Cripta dei cappuccini

Spostandosi verso l’elegante via Veneto, un tempo meta privilegiata di celebrità e volti noti dello spettacolo a Roma, è possibile visitare anche la Cripta dei Frati Minori Cappuccini. È un posto molto suggestivo, tenebroso e oscuro, dal momento che ospita letteralmente gli scheletri dei frati Cappuccini. Con alcune ossa sono state costruite le decorazioni delle cappelle omonime. Superato un primo spavento, le otto sale del percorso espositivo raccontano lo stile di vita semplice, la vicinanza ai poveri e lo spirito di fraternità che caratterizzano l’ordine religioso, di cui viene ripercorsa la storia dal Cinquecento a oggi.

Cripta dei cappuccini
Vista della Cripta dei cappuccini di via Veneto – corrieredellacittà.com

 

Terrazza Villa Maraini-Istituto Svizzero

Nel rione Ludovisi si trova uno dei punti panoramici più belli di questo quadrante di Roma. Parliamo di Villa Maraini, dalla cui torre è possibile vedere la città e persino la Cupola di San Pietro. Costruito tra il 1903 e il 1905, l’edificio ospita dal 1937, quando la contessa Maraini-Sommaruga donò il palazzo, l’Istituto Svizzero. Oggi Villa Maraini ospita infatti tantissimi eventi culturali, soprattutto improntati al connubio tra ricerca scientifica e arte contemporanea.

La Piccola Londra al Flaminio

A pochi metri dal Lungotevere Flaminio si trova poi la cosiddetta “piccola Londra”. Si tratta di una strada nascosta tra via Flaminia e via del Vignola: in via del Celentano, troviamo un’area di Roma che ricorda vagamente il capoluogo inglese, grazie ai colori tenui delle case basse. Qui scelse di vivere il pittore Franco Mulas, ma anche altri artisti e intellettuali come Luca Zingaretti.

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