Torna la paura Covid in Italia. I contagi, con il primo tempo autunnale per le città italiane, sembrano ricominciare lievemente a salire. Un dato che i medici devono ancora studiare, esprimendosi probabilmente solo alla fine del mese di settembre 2023. Intanto però rassicurano la cittadinanza sulla malattia: oggi il virus è solo una banale influenza, come dimostra anche la revisione dei comportamenti da tenere in caso di positività.
Tornano ad aumentare i casi di Covid in Italia
Ritornano i contagi in Italia, ma i medici non sono preoccupati. Gli effetti della malattia, secondo l’Ordine dei Medici di Roma che parla a Il Corriere della Sera, non sono altro che quelli dell’influenza. Potrebbe generare qualche apprensione solo la variante del Sars-Cov-2 denominata “Pirola”, che ancora non è stata individuata in Italia e su cui gli scienziati stanno ancora studiando il virus.

“Aumentano i casi di Covid, ma dobbiamo stare tranquilli”
A parlare sul Corriere è il professor Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma: “Sicuramente siamo in una situazione in cui i casi di positività al Covid stanno aumentando in maniera importante ma a livello clinico mi sento di dire che la prognosi è: tranquillà. Il virus è simile a una influenza. E visto che l’influenza può causare problemi ad anziani e fragili, ecco che bisogna prestare attenzione alle categorie più a rischio”.
“La variante Pirola va monitorata, ma non sono preoccupato”
Prosegue il professor Magi: “Non sono affatto preoccupato perché dalle notizie che arrivano dal ministero della Salute le varianti in circolazione nel nostro Paese sono tranquille. Tuttavia, dobbiamo monitorare la sintomatologia per capire quante persone tra i positivi possono aver bisogno del ricovero in ospedale. Comunque ripeto, il messaggio che deve arrivare ai cittadini è che la situazione è sotto controllo – sottolinea -. L’unica variante che ci preoccupa è Pirola, ma solo perché non abbiamo dati certi, visto che in Italia non è ancora arrivata. Quelle attualmente in circolazione, vanno monitorate per capire se rimangono tranquille o se c’è il rischio che peggiorino”.