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Da negletto a star del web: la storia di Oliver, il jack russell che tutti vogliono portare a spasso

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Essere un cane ai tempi del Coronavirus può significare due cose: venire abbandonati in qualche angolo sperduto (è successo purtroppo a ben 2000 esemplari in Italia nelle ultime due settimane) oppure ritrovarsi dall’oggi al domani a ricoprire contemporaneamente il ruolo di “mascotte” e di star del web.

E’ quello che è accaduto a Oliver, il simpatico Jack Russel di due anni e mezzo che ha conquistato in pochi giorni il pubblico di Facebook. Con quello sguardo birichino che buca l’obiettivo, da vero attore consumato, è apparso così, dal nulla, proprio nei giorni critici in cui si cominciava a parlare di emergenza. 

“Mettetevi in fila – ammoniva scherzosamente la sua “umana” – Oliver ha il suo carnet. Uno alla volta, per favore”. 

Eh sì, perché quell’aria birichina, quegli occhioni grossi e lucidi come castagne, in breve tempo hanno conquistato tutti, ma proprio tutti, dai bambini agli anziani. Ed essendo lui l’unico cane del condominio – una bella palazzina nel quartiere di Monteverde – si è iniziato a fare a gara per portarlo a spasso. La più bella e nobile “scusa” per farsi un giretto, insomma, oggi ha un nome. 

Sono tanti, in realtà, i cagnolini di Facebook sui quali si fanno battute per stemperare la tensione di questi giorni critici (“affitto il mio cane per passeggiate” e amenità simili). Ma lui ha davvero qualcosa di speciale. 

In realtà – ci spiega Antonella – la vita del “nostro” non è stata sempre così bella e spensierata. Oliver venne acquistato presso un allevamento per “sollazzare” una bambina. Ma il gioco è durato poco, come si suol dire. Troppe pipì in casa, troppe scarpe rotte. Per punizione, Oliver viene letteralmente buttato fuori, nel giardino notte e giorno, dove viene nutrito poco e male. E quando abbaia e si lamenta, viene addirittura picchiato. Finalmente viene allertata una volontaria che si offre di cercare per lui un’altra famiglia. Lo sceglie una coppia di giovani che tuttavia lo riporta indietro dopo una settimana. Era forse un cane sbagliato il nostro Oli? Certo, i jack russel hanno un loro carattere: sono vivaci, testardi, volitivi e anche un anche un po’ anarchici. Insomma, non tutti riescono ad amarli come si dovrebbe. 

Oliver finisce così in una pensione e continua a sognare quel focolare cui sembra proprio non essere destinato. La svolta, tuttavia, sta per arrivare. Antonella, una signora amica della proprietaria del rifugio, aveva perso da poco la sua Brigitta – l’amata Bri, una meticcia di dodici anni che lei definisce “il mio alter-ego, la mia ombra”. Ha il cuore spezzato, Antonella, e non sa se se la sente di prendere un altro cagnolino. Ma la irresistibile sfacciataggine del piccolo Oliver, che come la vede le salta in braccio, la spinge a superare ogni esitazione. Si dice che sono gli animali a scegliere noi, e non il contrario. E questa storia è l’ennesima riprova che è davvero così.

Oggi Oliver è al calduccio, in una bella casa, ha cibo ottimo e abbondante e dorme con i suoi umani nel lettone. Ha cambiato la vita di tre persone: Antonella, suo marito Luigi – entrambi in pensione – e Francesco, 35 anni, che da poco ha perso il lavoro.

“Aveva un altro nome – dice Antonella – ma a mio marito non piaceva. Avevamo un paio di nomi in lizza… appena ha nominato “Oliver”, lui si è girato e gli è andato incontro!”

Rosanna Sabella

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