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Dal Messico al litorale romano passando per la Germania: ecco la via della droga che finisce tra i banchi di scuola

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Dal Sudamerica, passando per i porti tedeschi e olandesi, la cocaina arriva fra i banchi di scuola, nei campi sportivi, negli stadi. Sono queste – secondo il dott. Antonio del Greco, ex Dirigente della Squadra Mobile, questore in pensione – le zone franche, quelle cui nessuno presta attenzione

“Ci si concentra sulle cosiddette piazze di spaccio – dichiara Del Greco – Sbagliato. E’ sulle zone franche che bisogna lavorare, dove bisogna investire in termini di risorse umane e finanziarie”.

Ecco perché parlare di baby-gang a Fiumicino, Ostia e sul resto del Litorale romano non è del tutto corretto. I ragazzini, gli adolescenti, cui una tirata da 2 euro arriva oggi con estrema facilità e senza alcun controllo né filtro da parte delle istituzioni e delle Dirigenze Scolastiche, sono l’ultima ruota del carro. Vittime spesso inconsapevoli di sporchi traffici, di realtà più grandi di loro.

“Una volta la cocaina era la droga delle élite e non era per niente facile reperirla – afferma il dott. Del Greco – Oggi con pochi spiccioli tutti possono averla. Si è trasformata in una sostanza nazional-popolare. E purtroppo il target più facile da raggiungere, il più ‘corposo’, è quello dei giovani”.

Ma la denuncia dell’ex Dirigente non si ferma qui. E prospetta orizzonti ben più foschi e allarmanti.

“Oggi vi voglio parlare di Ostia, la mia amata città di adozione e della criminalità che la attanaglia da un po’ di anni – esordisce questa mattina Del Greco dal suo profilo Facebook. Subito dopo, l’affondo senza mezzi termini.

Organizzazione criminale albanese: da Acilia al litorale

“Sembra che una potente organizzazione albanese, originariamente gravitante sul territorio di Acilia (vedi operazione della GdF del luglio 2015) si stia affacciando sul litorale ed è in procinto di effettuare una repentina ascesa. Tale ipotesi investigativa nasce da notizie confidenziali – conferma Del Greco – acquisite da fonti locali attendibilissime ed è supportata dalla recente operazione di polizia, coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia, che ha portato all’arresto di una ventina di cittadini albanesi, tutti facenti parte del cartello criminale denominato Kompania Bello. Questa organizzazione, considerata leader dei gruppi albanesi, sembra sia in contatto diretto con i potenti cartelli messicani che oggi controllano il traffico mondiale della cocaina”. L’ex Questore entra quindi nel dettaglio.

“L’operazione ha consentito – racconta – di sequestrare anche 4 tonnellate di cocaina (con il marchio Bello sulle confezioni, come garanzia di qualità). L’organizzazione Kompania Bello, infatti, controlla i porti tedeschi ed olandesi di Brema e Rotterdam, dove arriva la cocaina, stipata nei container provenienti dal Sudamerica e la distribuisce in tutte le città europee. Il controllo del traffico degli stupefacenti, come noto, consente poi di affermarsi sul territorio, con o senza il consenso dei gruppi criminali locali.

Dicono di loro gli investigatori: “….il cartello Kompania Bello è un’organizzazione in tutto e per tutto parallela a quella dei grandi cartelli sudamericani ed è da ritenersi l’indiscusso e apicale punto di riferimento per i gruppi albanesi specializzati nel traffico di droga. Un brand così importante, con ramificazioni in Italia, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Germania ecc ecc…”.

L’omicidio di Torvaianica

Questa ascesa, evidentemente favorita dalla perdita di potere – secondo Del Greco – conseguente ai numerosi arresti di esponenti dei gruppi malavitosi ostiensi e fiumicinesi facenti capo, a  loro volta, a “cosa nostra” e alla “camorra”, e dall’ormai ridimensionato clan degli Spada, sta consentendo agli albanesi di mettere in pratica il loro piano espansionistico sul territorio del litorale. Anche l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, più noto come Diabolik, capo indiscusso degli ultras e il più recente agguato a colpi di pistola nei confronti di un albanese sulla spiaggia affollata di Torvaianica, potrebbero inquadrarsi in tale contesto criminale.

E’ iniziata un’altra guerra tra bande? L’inquietante interrogativo getta un’ombra ancor più cupa sulla situazione già molto critica che il mondo giovanile sta vivendo.

“E’ la droga e i suoi commerci che spingono i giovani a delinquere – conclude Del Greco. E’ fuor di dubbio. Ed è su questo fronte che bisogna lavorare instancabilmente”

“Non di retorica abbiamo bisogno, ma di fatti concreti – dice – se non vogliamo assistere alla rovina completa di intere generazioni. Del futuro stesso della nostra società”.

Rosanna Sabella

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