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Dal ricovero ospedaliero alla truffa, badante diventa imputata per stalking e circonvenzione d’incapace

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Badante rumena rinviata a giudizio: verso un anziano della provincia di Frosinone, compiva stalking e circonvenzione d’incapace.

La storia di DL, una badante rumena di 43 anni residente a Torrice, in provincia di Frosinone prende una svolta inaspettata quando le accuse di stalking nei confronti dei parenti del settantenne signor Sebastiano si ritorcono contro di lei.

Badante fa stalking e circonvenzione d’incapace verso un proprio assistito

Inizialmente, come racconta Il Messaggero, la badante aveva denunciato condotte violente, minacce e molestie subite durante il ricovero dell’anziano in ospedale nel giugno 2018. Tuttavia, il procedimento giudiziario si è concluso con l’assoluzione dei parenti del signor Sebastiano, poiché, secondo il giudice, “i fatti non costituiscono reato”.

Le denunce dei parenti dell’anziano verso la badante 

La situazione si complica ulteriormente quando i parenti del signor Sebastiano passano al contrattacco, accusando la badante di circonvenzione di incapace. Nonostante l’uomo non fosse certificato interdetto o incapace, soffriva di una grave patologia diabetica, che lo aveva portato all’amputazione delle dita dei piedi e a una profonda depressione fino alla sua morte nel 2019.

I raggiri della badante ai danni dell’anziano Sebastiano

I familiari affermano che la badante, approfittando dello stato emotivo dell’anziano, lo avesse indotto a compiere atti di disposizione patrimoniale, firmando finanziamenti presso banche come Unicredit e Poste Italiane, consegnando circa 10 mila euro e permettendole di prelevare somme consistenti con il suo bancomat. La difesa dei parenti sostiene che la ragazza rumena avrebbe gestito il patrimonio dell’anziano a suo beneficio nel corso di due anni, dal 2016 al 2018, per importi notevolmente superiori a quelli emersi durante l’indagine. Inoltre, la badante aveva accusato l’anziano di non averle corrisposto una cifra di 10 mila euro, un’asserzione confermata dall’uomo, ma contestata dai parenti che sostengono che l’anziano fosse sottomesso e soggiogato.

Il rinvio a giudizio della badante per stalking

Attualmente, la badante, tornata in Romania con la figlia, è stata rinviata a giudizio. Il processo è previsto per inizio febbraio e vedrà la difesa della figlia dell’anziano affidata all’avvocato Annalisa D’Annibale, mentre gli altri due parenti saranno rappresentati dall’avvocato Vincenzo Savo. La vicenda, intricata e ricca di colpi di scena, si prospetta come un caso giudiziario complesso che dovrà fare luce su una serie di accuse incrociate tra la badante e i familiari dell’anziano signor Sebastiano.

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