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Daniele e Tom riposeranno per sempre sul Nanga Parbat: i corpi non si possono recuperare

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Daniele Nardi e Tom Ballard riposeranno per sempre sul Nanga Parbat. I corpi dell’ alpinista di Sezze e del suo amico e collega inglese non potranno essere recuperati, come si sperava, dallo sperone Mummery dove i due hanno perso la vita circa 8 mesi fa.

Nardi e Ballard erano partiti per una affrontare e vincere una sfida nuova e impossibile, come anche loro stessi l’avevano definita, scalando il Nanga Parbat in inverno e da una via mai percorsa prima dall’uomo.

Purtroppo la missione non è andata per il meglio. Dopo diversi giorni di intense ricerche i corpi senza vita dei due alpinisti sono stati individuati dal telescopio ottico proprio nelle vicinanze del campo 4 (sommerso dalla neve) sotto lo sperone Mummery.

Da quel momento la missione di soccorso si è tristemente trasformata in missione di recupero.

Gli amici e i parenti dei due alpinisti, insieme ai loro sostenitori, avevano avviato una campagna di crowfunding per finanziare la spedizione di recupero in autunno, dato che le condizioni climatiche al momento del ritrovamento non erano favorevoli.

Le donazioni sono state tantissime, facendo raggiungere la cifra di quasi 150.000€. Parte di questa cifra, oltre che al recupero dei corpi, sarebbe stata destinata proprio alle popolazioni povere e rurali del Pakistan, da sempre sostenute da Nardi e Ballard.

Purtroppo però questa mattina è arrivata la notizia dell’impossibilità del recupero dei corpi.

A renderlo noto è stato Stefano Pontecorvo, l’Ambasciatore italiano in Pakistan, che ha dichiarato: 

“Dopo alcuni incontri tecnici avvenuti in queste ultime settimane presso l’Ambasciata con esperti locali e internazionali di logistica e soccorso alpino sulle montagne del Pakistan si è dovuto prendere atto dell’impossibilità allo stato attuale, per questioni di sicurezza, del recupero dei corpi di Daniele Nardi e di Tom Ballard”. 

“Si ringraziano l’Aviazione Militare del Pakistan, gli esperti internazionali e i collaboratori dell’Ambasciata – conclude Pontecorvi – sempre pronti ad offrire la loro competenza ed esperienza in favore della buona riuscita degli interventi di soccorso ad alpinisti e trekker, impegnati sulle splendide montagne del Pakistan”.

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