“Sto cercando la mia vera madre, sono stata rapita“. L’appello di una giovane ai microfoni di una trasmissione russa, poi la segnalazione di una telespettatrice: “Quella ragazza somiglia moltissimo a Piera Maggio”. Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, la bimba scomparsa nel nulla nel 2004, mentre giocava davanti casa a Mazara del Vallo. Una donna che non ha mai smesso di cercare sua figlia, quella bimba entrata nel cuore di tutti gli italiani. Tra segnalazioni fasulle, speculazioni, sciacalli, piste infondate, ecco che ora – a distanza di 17 anni – il caso si riapre e tutto parte da Mosca. Quella ragazza che si è rivolta a un programma russo è Denise Pipitone? La settimana scorsa la trasmissione Chi l’ha visto? ha dedicato buona parte della diretta al caso di Denise e da quel giorno non si fa altro che parlare di lei. Tutti in fibrillazione, in attesa dell’esito del DNA, con la speranza che si tratti davvero di quella bimba, che a soli 4 anni è stata strappata alla sua famiglia.
Denise Pipitone: i risultati del DNA
La trasmissione russa ieri pomeriggio avrebbe dovuto svelare il gruppo sanguigno di Olesja Rostova, la giovane rapita quando era piccola e che si è rivolta al programma per cercare sua madre. Da Mosca, però, hanno deciso di rinviare a oggi la registrazione della puntata, con la messa in onda mercoledì. E così l’ansia sale e le domande sorgono spontanee: perché aspettare? c’è qualcosa dietro? si tratta di una strategia mediatica? Di ricatto mediatico ne parla anche Piera Maggio che su Facebook scrive: “Il dolore di un genitore non si ripaga con il ricatto mediatico. Rimaniamo sempre cauti. Vogliamo certezza e basta”. La donna aveva già criticato qualche giorno fa le modalità scelte per “svelare” i risultati: “Anche se non condividiamo le modalità – scriveva la mamma di Denise sul suo profilo social – rimaniamo in attesa dei risultati. Certamente speranzosi. Ringraziamo di cuore tutti coloro che in questo momento ci sono vicini. Comunque vada noi andremo sempre avanti”.
I familiari di Denise Pipitone vogliono avere i risultati, pretendono tutta la documentazione prima di partecipare a qualsiasi trasmissione televisiva (a renderli pubblico dovrebbe essere il programma Let them talk sul Primo Canale Russo). “Non vogliamo sottoporci a un ricatto mediatico da parte della tv russa. Se prima della trasmissione non ci faranno avere la documentazione relativa al gruppo sanguigno di Olesya e dell’eventuale test del Dna non parteciperemo ad alcun collegamento televisivo” – queste le parole dell’avvocato Giacomo Frazzitta, il legale che assiste Piera Maggio all’Ansa. Il caso di Denise non è un reality e la speranza di tutti è che quella ragazza, ormai cresciuta, sia la bimba entrata nel cuore di tutti.
