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Donna disabile resta due ore bloccata sul treno perché manca il carrello elevatore: ‘salvata’ dai vigili del fuoco

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Due ore bloccata all’interno di un treno guasto a causa della mancanza del carrello elevatore: è successo a una donna romana ieri sera alla stazione di Civitavecchia. La signora, disabile, non è potuta scendere dal convoglio perché non c’era modo di far calare la carrozzina della donna, che stava rientrando a casa a Roma.

I FATTI

Il treno, un Frecciabianca di Trenitalia, si è fermato al binario 3 della stazione di Civitavecchia a seguito di un guasto. Tutti i passeggeri sono stati fatti scendere, ma la donna, impossibilitata a camminare sulle sue gambe, è rimasta sulla seda a rotelle a bordo del treno per ben due ore, in attesa che qualcuno facesse qualcosa.

Il carrello elevatore, che viene usato in questi casi, nella stazione di Civitavecchia è utilizzabile solo sul binario 1 e il guasto del treno rendeva impossibile lo spostamento su quel binario. A causa delle procedure interne di sicurezza, è stato inoltre impossibile prendere in braccio la signora da parte del personale della stazione.

Dopo due ore di attesa, in suo aiuto sono arrivati i vigili del fuoco e gli agenti della Polfer.

Sono stati i vigili del fuoco che hanno preso in braccio la donna e l’hanno portata giù, in sicurezza, portando poi a terra anche la carrozzina.

Sul posto era presente anche un’ambulanza con i sanitari del 118.

I dirigenti di Rfi hanno garantito il rientro della donna a Roma facendola accompagnare da un taxi.

LA REAZIONE DEL SINDACO

“Quanto avvenuto domenica sera in stazione non deve più ripetersi”, ha dichiarato  il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, non appena saputo di quanto successo.
“Avvertito dalla Prefettura della situazione, ho portato alla donna il mio conforto, recandomi personalmente in stazione e ritrovandomi davanti ad una situazione imbarazzante. Non intendo accusare nessuno, anzi mi corre l’obbligo di sottolineare il lavoro degli agenti di Polizia ferroviaria, di Trenitalia che ha comunque provveduto al successivo accompagnamento a Roma, dei vigili del fuoco e dell’Ambulanza del 118 che hanno “liberato” la passeggera dalla sosta forzata a bordo del convoglio. Mi chiedo tuttavia se sia possibile che una delle maggiori stazioni italiane per traffico passeggeri continui ad avere carenze strutturali tali che, se un disabile non arriva al binario giusto, rischia di trasformare in odissea il suo passaggio a Civitavecchia. I problemi non si esauriscono, come noto, a carrello e pedana: soltanto dopo una fitta corrispondenza con la presidente del consiglio Emanuela Mari si è riattivato il servizio ascensori, ma resta il nodo della pensilina insufficiente a contenere l’alto transito di turisti e pendolari e dei marciapiedi troppo stretti, che rappresentano un serio limite di sicurezza. Chiederò pertanto al più presto a Rete Ferroviaria Italiana di attrezzare la stazione per renderla finalmente adeguata al ruolo di Civitavecchia e per dare un senso di qualità alla nostra città, visto che movimenta milioni di clienti di Trenitalia ogni anno”.

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