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Duplice omicidio di Cisterna, le indagini: “Renè poteva salvarsi”

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NIcoletta Zomparelli e Renee amato Duplice femminicidio di Cisterna

La polizia scientifica, che sta indagano sul femminicidio delle due donne, madre e sorella di Desiree Amato, smentisce la versione di Sodano: non le avrebbe sparato perché agonizzante.

Polizia di Cisterna
Duplice femminicidio a Cisterna di Latina: arrestato un finanziere – Ilcorrieredellacitta.com

 

“Le ho sparato per non farla soffrire”. Così Christian Sodano avrebbe giustificato la decisione di uccidere Renè Amato, sorella della sua ex ragazza. Lui, 27enne e all’epoca dei fatti in casa Sodano, avrebbe sparato alla madre di Desireè Amato, Nicoletta Zomparelli, e alla figlia più grande, René appunto. Le due, secondo le ricostruzioni, avrebbero tentato di allontanare il giovane che non accettava la fine della relazione con Desiree. Per questo si era fermato a casa loro tra il 12 febbraio 2024, ma i toni si sarebbero alzati nel pomeriggio di martedì 13 e Sodano avrebbe tirato fuori la pistola di ordinanza, minacciando di uccidersi.

Una scena che madre e figlia avrebbe segnato un punto di non ritorno. Nicoletta Zomparelli è stata uccisa a sangue freddo, quanto a Renè invece, la polizia scientifica ha ricostruito una versione diversa da quella emersa dagli interrogatori del giovane, ex finanziere di Minturno.

Duplice femminicidio di Cisterna: la sorella di Desiree poteva salvarsi

Emergono i primi dettagli sulla sparatoria dello scorso 13 febbraio, nella villetta di Cisterna di Latina. Nicoletta Zamparelli (46 anni) avrebbe cercato per esempio di difendersi con una mano, mettendola davanti alla pistola del 27enne. René invece era stata colpita ma avrebbe tentato di rialzarsi, solo che Sodano avrebbe infierito nuovamente sulla giovane, e non per “non farla soffrire” come avrebbe sostenuto in un primo momento, giustificando di aver premuto di nuovo il grilletto perché ormai agonizzante. Secondo la polizia scientifica, invece, la 19enne stava cercando di alzarsi e scappare, così come ha fatto la sorella Desireè. Purtroppo, però, non le è stato possibile.

Lei voleva lasciarlo, lui ossessionato dalla convivenza

Nove colpi di pistola. Sodano l’aveva con sé la sera del duplice omicidio perché il 27enne era un maresciallo della Guardia di Finanza: da emblema della giustizia a femminicida.

Sodano aveva conosciuto Desireè pochi mesi prima in un locale ad Anzio. Da quell’incontro era nata una relazione, con alti e bassi. Una situazione che aveva convinto appunto Desireè Amato a interrompere la loro storia. Christian Sodano non lo aveva accettato: lunedì sera, 12 febbraio, aveva dormito da lei, mentre martedì mattina non si era presentato al lavoro, a Ostia. Ha chiamato al lavoro sostenendo di non sentirsi bene, poche ore dopo avrebbe aperto il fuoco sulla sorella e la mamma della ex ragazza.

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