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Effetti collaterali vaccini Covid: AstraZeneca, Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson a confronto

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Vaxzevria (nuovo nome di AstraZeneca), Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson. Questi i vaccini a disposizione dell’Italia, dove la campagna di vaccinazione prosegue senza sosta: attualmente, sono 11.156.326 le dosi somministrate in totale. L’obiettivo resta quello di fare più vaccini possibili al giorno, così da cercare di frenare l’avanzata del virus che da oltre un anno ha cambiato le nostre abitudini. Ma quali sono gli effetti collaterali dei singoli vaccini? Ogni dubbio è chiarito dall’AIFA, con una serie di domande e risposte sul proprio sito. 

LEGGI QUI TUTTE LE DOMANDE E RISPOSTE SUI VACCINI 

Gli effetti collaterali del vaccino Pfizer

Come si legge sul sito dell’AIFA, nella sezione “Vaccini mRNA”, “l’unica reazione avversa severa è stata l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta, comunque, di una patologia benigna che guarisce da sola. In generale, le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose. Nei Paesi dove è già stata avviata la somministrazione di massa del vaccino sono cominciate anche le segnalazioni delle reazioni avverse, da quelle meno gravi a quelle più significative, comprese le reazioni allergiche. Tutti i Paesi che avviano la somministrazione del vaccino estesa a tutta la popolazione stanno raccogliendo e valutando ogni segnalazione pervenuta al sistema di farmacovigilanza delle reazioni averse al vaccino, così da poter definire con sempre maggior precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione”. 

Quali sono gli effetti collaterali di Moderna? 

Per il vaccino Moderna, come spiega l’AIFA, “gli effetti indesiderati più comuni sono stati dolore nel sito di iniezione (92%), affaticamento (70%), mal di testa (64,7%), dolori muscolari (61,5%), brividi (45,4%), nausea/vomito (23%), ingrossamento delle ghiandole linfatiche nello stesso braccio dell’iniezione (19,8%), febbre (15,5%), gonfiore (14,7%) e arrossamento (10%) nel sito di iniezione. Le reazioni sono state generalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Le reazioni sono state più frequenti dopo la seconda dose e nei partecipanti più giovani tra i 18 e i 65 anni, rispetto ai partecipanti di età superiore ai 65 anni“. 

I vaccini Pfizer e Moderna sono molto simili tra loro. Entrambi  “adottano la stessa tecnologia a RNA messaggero, hanno un’efficacia molto elevata, pressoché uguale, sono entrambi molto sicuri, con effetti collaterali modesti e in gran parte risolti in pochi giorni senza necessità di interventi. Entrambi i vaccini offrono una imponente risposta immunitaria dopo due dosi distanziate di tre o quattro settimane. Sono stati studiati su decine di migliaia di partecipanti con i più rigorosi metodi scientifici. Comirnaty (Pfizer, ndr) ha dati di efficacia già dai 16 anni in su, Moderna dai 18 anni in su. Le differenze sono anche nel modo con cui si presentano: Comirnaty congelato da diluire e Moderna già pronto e mantenuto a temperature da frigorifero”

AstraZeneca, quali sono le reazioni avverse?

AstraZeneca (ora Vaxzevria) è il vaccino che più in questi giorni è al centro di polemiche. Dopo uno stop momentaneo, per l’EMA i benefici superano i rischi. Ma vediamo quali sono le reazioni avverse.

Come si legge sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco, “La maggior parte delle reazioni avverse segnalate è stata di severità lieve o moderata e solitamente gli eventi si sono risolti entro pochi giorni dalla vaccinazione. Rispetto a quanto osservato nei partecipanti più giovani, reazioni avverse, che sono comunemente previste con la somministrazione di un vaccino, sono state generalmente meno frequenti e più lievi nei partecipanti con più di 65 anni. Negli studi clinici le reazioni avverse gravi dopo somministrazione di Vaxzevria sono state molto rare”. 

Con AstraZeneca, “Le reazioni avverse più frequentemente osservate durante la campagna vaccinale in corso sono la febbre, il mal di testa, i dolori muscolari o articolari. Si tratta di reazioni non gravi, di entità lieve o moderata che, seppur fastidiose, si risolvono in poche ore o pochi giorni, spesso senza nemmeno ricorrere a trattamenti sintomatici (antidolorifico o simili). Come per tutti i farmaci, sono inoltre possibili, seppur rarissime, reazioni di tipo allergico fino allo shock anafilattico. Per questo le vaccinazioni vengono eseguite in contesti sicuri da personale addestrato ed è previsto un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Un altro aspetto di cui si tiene conto è che, in seguito all’iniezione, si possono verificare anche reazioni di tipo ansioso con fenomeni vaso-vagali che vanno dalla sensazione di stare per svenire fino allo svenimento vero e proprio, per cui il personale presta attenzione a evitare traumatismi da caduta. Il monitoraggio delle reazioni avverse viene descritto nei rapporti mensili di sorveglianza disponibili qui”. 

Dal 20 aprile, molto probabilmente, nel Lazio partirà la somministrazione del vaccino Johnson & Johnson (quello monodose) nelle farmacie che hanno aderito al progetto. Per l’Ema, stando a uno studio clinico, “gli effetti collaterali del vaccino Johnson & Johnson   erano generalmente lievi o moderati e sono stati risolti entro un paio di giorni dalla vaccinazione. Tra i più comuni, dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea”.

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