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Emergenza rifiuti a Roma, pesa anche l’evasione: “In 150mila non pagano”

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Non si placa, purtroppo, l'emergenza rifiuti a Roma.

Non si placa, purtroppo l’emergenza rifiuti a Roma. Una situazione sulla quale influiscono diversi fattori, che è il risultato di alcune concause, una delle quali è rappresentata dall’evasione. Il fenomeno delle utenze fantasma pesa su un quadro che di per sé è già precario e fa sentire i propri effetti con prepotenza. Dopo i disservizi e i disagi che caratterizzano il quarterie capitolino di Torpignattara, invaso da cumuli di sacchetti- ecco che un altro aspetto dell’annosa e delicata questione rifiuti viene a galla. 

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L’emergenza rifiuti a Roma e le utenze fantasma 

Sarebbero almeno centomila le utenze fantasma, anche se stime ufficiali o aggiornate non ce ne sono. Persone che pur vivendo a Roma da diverso tempo non pagano la Tari ma anche che risiedono in zone dove c’è la raccolta porta a porta e non sanno dove mettere i loro rifiuti. Il presidente del VI Municipio, Nicola Franco, ha raccontato di come lo scorso anno fece un sopralluogo nelle case popolari del Villaggio Breda e anche nelle villette del quartiere Osa, sopralluogo con un vigile del Nad e un verificatore Ama. In quella circostanza lasciarono una cartolina nella buche delle lettere dei residenti per chiedere loro di comunicare se la municipalizzata aveva attivato l’utenza.

Dalle risposte è emerso che il una buona percentuale dei residenti ha comunicato che l‘azienda non era a conoscenza della loro presenza nell’area. Ma il problema non riguarda solo il mancato invio dei bollettini della Tari. La municipalizzata non potenzia nemmeno i giri di ritiro e la conseguenza è che queste persone finiscono per buttare la spazzatura nelle zona adiacenti, dove ci sono i cassonetti in strada. Il risultato? Caos e sporcizia sono all’ordine del giorno. 

I controlli e le criticità 

Ora, conti alla mano, sono almeno 150mila gli utenti che a Roma producono spazzatura e non pagano l’imposta, facendo registrare un ammanco che oscilla tra i 50 e i 60 milioni di euro. Soldi che vanno aggiunti all’evasione certificata sul tributo, ovvero sulle bollette emesse e non pagate, che è pari a quasi 150 milioni all’anno. L’amministrazione punta dunque a rafforzare i controlli con l’obiettivo di recuperare risorse ed evitare l’aumento della Tari. Nel frattempo però i disagi legati all’emergenza rifiuti, criticità e ritardi nella raccolta si registrano in varie zone urbane, continuano a farsi sentire. 

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