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Emergenza sanità, ferie e riposi: carenza di organico negli ospedali

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furto in ospedale, al San Filippo Neri

Ospedali nel caos, non solo a Roma ma in tutta Italia. Con l’arrivo delle ferie per i medici e il personale sanitario, all’interno delle strutture ospedaliere si creano scene da panico per chi rimane a lavorare. Più della metà dei dipendenti che non prende le ferie in questo periodo estivo, deve temporaneamente salutare i riposi settimanali, in una situazione di lavoro inumana. 

Ferie e riposi, le criticità nella sfera sanitaria italiana

I casi di malasanità, come sappiamo, non sono un fenomeno da circoscrivere solamente alla Capitale. Oggi situazioni di crescente criticità la percepiamo anche in giro per l’Italia, dove i medici ospedalieri vivono probabilmente il peggior periodo della storia sanitaria della nostra Penisola. A confermare tale conclusione, i numeri cui noi siamo entrati in possesso: più di un terzo del personale sanitario è in ferie, lasciando queste strutture completamente allo sbando. 

Gli equilibri precari degli ospedali italiani

Già non vivevano situazioni brillanti i nostri ospedali, dove da anni si scrive di mancanza del personale all’interno delle nostre strutture. Una situazione irrimediabilmente collassata con l’avvento delle ferie estive, dove i reparti sono rimasti di fatto sguarniti. Chi non va in ferie, infatti, ha dovuto rinunciare al riposo settimanale e prestarsi all’idea di lavorare sette giorni in una settimana, in turni massacranti che mettono a repentaglio la sua carriera – per la mancanza di riposo e la possibilità di errore – e la salute dei pazienti. 

Alcuni reparti chiusi per mancanza di personale

Dove non si è potuto aumentare il carico di lavoro degli operatori sanitari, alcuni reparti hanno dovuto chiudere per una momentanea “pausa estiva”. Una soluzione tutta all’italiana, dove però oggettivamente non si poteva fare altrimenti. Specie poi se pensiamo a Pronto Soccorso in giro per la Penisola, dove le varie ASL locali hanno fatto dei miracoli per tenerle aperte e non far mancare il proprio fondamentale servizio alla cittadinanza. 

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