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Finale Eurovision 2022: PalaOlimpico in estasi per Blanco e Mahmood, ma vince l’Ucraina

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l'Ukraina vince l'eurovision 2022

Eurovision, si sta svolgendo la diretta della finale. In un PalaOlimpico stracolmo, si esibiscono i 25 finalisti. Di questi ci sono i 20 che si sono qualificati nelle prime due semifinali di martedì e giovedì, a cui si aggiungono le 5 nazioni “big”, tra cui l’Italia, paese ospitante grazie alla strepitosa vittoria dello scorso anno con i Maneskin. E proprio il gruppo romano questa sera sarà ospite d’onore e si esibirà il singolo “Supermodel”.

Blanco e Mahmood spettacolari

Stasera il pubblico ha accolto con una standing ovation il duo Blanco-Mahmood, i vincitori di Sanremo. Alle note di “Brividi” l’intero palazzetto ha iniziato a cantare. Nessuna coreografia particolarmente complicata o tecnologica. E’ bastata la loro presenza e una moltitudine di luci bianche per coinvolgere il pubblico e riempire la scena. 

Mahmood-Blanco

I due italiani, però, hanno un compito difficilissimo. I loro concorrenti sono agguerriti. E i favoriti erano e restano gli ucraini della Kalush Orchestra. La band, al termine della loro esibizione del brano Stefania in lingua originale, ha lanciato un appello a favore della loro nazione, contro la guerra e per la pace. La canzone, inoltre, è carina, piena di ritmo, con un bel mix tre rap e pop. E loro sono bravi e colorati. Senza contare l’impatto emotivo della situazione attuale. 

La finale su Twitter

Gli altri artisti

Ma ecco quali sono gli altri artisti in gara. I primi ad esibirsi sono stati gli artisti cechi We Are Domi con “Lights off”. A seguire il cantante romeno Wrs, che ha proposto “Llamame”. Poi è toccato alla portoghese Maro, con la canzone “Saudade saudade”. La scaletta è proseguita con The Rasmus, che si sono esibiti con “Jezebel”. E’ poi toccato a Marius Bear, il cantante che lo scorso anno fu sconfitto dai nostri Maneskin. Quest’anno si è presentato con “Boys do Cry”

E’ stata poi la volta della prima delle 5 big in gara, la Francia. I Blues si sono esibiti con la canzone in lingua bretone “Fulenn”. Di seguito hanno cantato i Subwoolfer con “Give That Wolf a Banana”, seguiti dalla cubana naturalizzata spagnola Rosa Linn con “Snap”. Poi è toccato ai nostri Blanco e Mahmood con la loro Brividi. Dopo di loro Chanel Terrero, che ha cantato “SloMo”. L’olandese S10 ha cantato “De Diepte”. 

Ed è poi toccato ai Kalush Orchestra, la favorita band ucraina, che si è esibita in “Stefania”, interamente nella lingua madre. Dopo di loro, il tedesco Malik Harris con la canzone “Rockstar”. E’ poi il momento dell’Azerbaijan con Nadir Rustamli, che si esibisce in “Fade to Black”. Dopo di lui il belga Jeremie Makiese con “Miss You”. Tocca poi alla greca Amanda Tenfiord con “Die Togheter”, a cui seguono le sorelle Systur con il brano “Með Hækkandi Sól”. 

Si prosegue con i moldavi Zdob Si Zdub & Fratii Advahov che si esibiscono con la canzone “Trenuletul”. Dopo di loro la svedese Cornelia Jakobs, che canta il brano “Hold me closer”. A seguire, l’australiano Shaldon Riley, che si esibisce con la sua “Not the same”. Un’altra big, la Gran Bretagna, sale sul palco con Sam Ryder, che si esibisce con la canzone “Spaceman”. Tocca quindi alla Polonia, con Ochman e la canzone “River”. Ci sono poila serba Konstrakta con la canzone “In corpore sano” e Stefan con Hope

Vince l’Ucraina, favorita sin dall’inizio

A vincere, grazie al televoto (ben 439 voti ricevuti dal pubblico) è l’Ucraina. In testa, dopo la votazione della giuria di qualità c’era il Regno Unito, seguito dalla Svezia e dalla Spagna. Ma l’Europa ha deciso diversamente, dando un segnale fortissimo. Non ha vinto solo la canzone, ha vinto la voglia di pace. Stefania non è la canzone più bella e i i Kalush Orchestra non sono stati i più bravi. Ma il segnale che i cittadini europei che hanno voluto dare è uno: siamo dalla parte dell’Ucraina. Un risultato fantastico da parte del pubblico a casa, non apprezzato invece dai giudici di qualità, è stata la canzone della Serbia. La classifica finale ha visto la Serbia piazzarsi ai primissimi posti.

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