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Festival della Commedia Italiana: Paolo Conticini star della serata a Formia

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Occhi magnetici, fisico scultoreo, sorriso contagioso e un’innegabile simpatia: è su di lui che si concentra l’attenzione del pubblico, questa sera a Formia, al Festival della Commedia Italiana.

Come è cambiata la commedia italiana negli ultimi anni? Quanto è diversa rispetto al cinema degli anni ’60 e ’80?

“E’ cambiata radicalmente nel modo e nei tempi. Rispecchia il nostro essere, esasperando i nostri difetti: in questo è rimasta uguale, ciò che è diverso è il contesto. Se invece parliamo della caratura degli attori, il discorso cambia: il divo inteso come una volta non esiste più. Prima c’era l’attesa per l’attore, che si vedeva solo con l’uscita del film. Si creava quindi un alone attorno al personaggio che adesso è impossibile ricreare”.

Attore eclettico e versatile, cantante, imitatore conduttore, spazia dal cinema al teatro alla tv con estrema naturalezza. Ma Paolo Conticini cosa preferisce fare?

“Giocoforza ho dovuto cambiare ruolo: attore di cinema, di fiction o di teatro, conduttore televisivo e tanto altro, erano tutte opportunità che mi sono state offerte e che ho preso. La cosa che mi piace di più è il teatro, perché ti dà un’adrenalina, dovuta al contatto con il pubblico, che nessun altro tipo di lavoro ti dà. Quando giri un film è una cosa molto “familiare”: sei sul set con il cast, se sbagli si ripete la scena, mentre quando sei a teatro c’è una paura grandissima di sbagliare e questa paura mi dà un’adrenalina e un’eccitazione molto grande, che mi piace davvero tanto. E nonostante fai centinaia di repliche, in cui dici sempre le stesse cose, avendo sempre un pubblico diverso ogni volta è un’emozione nuova, un’esperienza nuova”.

Riguardo il teatro, sei reduce da una tournée lunga due anni, quella del musica “Mamma Mia”: cosa ti ha lasciato?

“Mi ha lasciato una grandissima felicità, perché era già stato proposto alcuni anni fa ma non aveva avuto successo, mentre invece questo è stato il musical più visto degli ultimi 10 anni: ci sono stati 550.000 spettatori. Un successo enorme, una bellissima favola di 3 ore. Una mezz’ora prima dello spettacolo ci trovavamo nei camerini a dire ‘Eh, anche stasera, eh, dai forza…”, però poi quando si apriva il sipario era sempre come se fosse la prima volta, un tuffo in una favola dove tutto funzionava perfettamente fino alla fine. E’ uno spettacolo brillante, pieno di positività e ogni personaggio di quel musical è un personaggio fantastico che lascia un messaggio con valori positivi. Quindi mi ha lasciato tanta allegria e positività, oltre all’orgoglio di essere stato parte di tutto questo, uno dei protagonisti. Mi reputo fortunato, perché di spettacoli così ne capitano uno ogni 10 anni”.

Paolo Conticini solitamente interpreta personaggi divertenti, scanzonati, allegri, un po’ mascalzoni. Sei così anche nella vita?

“Prevalentemente mi piace ridere e scherzare, però in me c’è anche un lato malinconico e tratti emerge anche un pizzico di pessimismo, ma dopo 10 minuti, massimo un quarto d’ora la mia positività prevale e vado di nuovo con il sorriso”.

E’ il tuo lato toscano che prevale?

“Assolutamente sì”.

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

“Di definitivo c’è la ripresa del teatro da metà ottobre, quando inizierà un’altra tournée che si chiama Full Mounty. Oltre a questo, sono in attesa di alcune risposte che dovrebbero arrivare intorno ad agosto che riguardano alcuni lavori brevi, di cui per scaramanzia non entro nei dettagli”.

Qualsiasi ruolo sia, sappiamo per certo due cose: che Paolo Conticini lo interpreterà ottimamente e sempre con un sorriso sincero sulle labbra e negli occhi.

 

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