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Fiumicino, prima le minacce, poi l’esplosione: attentato davanti alla sede dell’associazione 2punto11

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Solo qualche giorno fa gli avvertimenti, poi stanotte l’attentato.

E’ successo a Fiumicino, in via Giorgio Giorgis, davanti alla sede dell’associazione 2punto11, intorno alle ore 2:45.  Un’esplosione sentita in tutto il quartiere. Qualcuno ha posizionato davanti all’entrata una tanica con all’interno escrementi (non si sa se umani o animali) e interiora di pollo, mescolati a polvere pirica. Un gesto che non voleva provocare danni ingenti, ma offendere e umiliare i destinatari.

A causa dell’esplosione si sono registrati danni alla serranda dell’associazione e ad alcune auto parcheggiate.

In breve tempo sul posto dell’esplosione è intervenuta la polizia, con l’ausilio degli artificieri.

A commentare la vicenda direttamente l’Associazione attraverso un comunicato.

“La bomba fatta esplodere stanotte davanti alla nostra sede non ci intimidisce, anzi, ci sprona ad essere sempre più decisi nella nostra azione politica. Non possiamo però non registrare un’escalation di intolleranza e violenza negli ultimi tempi. Senza piagnistei, perché è un rischio che mettiamo in conto per chi fa militanza politica. Ma dobbiamo sottolineare come sia il risultato dell’antifascismo militante e della campagna d’odio di questi ultimi tempi contro chiunque non sia allineato al pensiero unico di sinistra. A passare da una scritta a una bomba ci abbiamo messo una settimana. Il pericolo è di passare ai pestaggi, e poi a chissà cosa”.

“Un atto gravissimo – conclude la nota – a prescindere dai danni effettivi alla struttura; ci aspettiamo che il Sindaco esprima ferma condanna del gesto, quale primo garante della sicurezza del territorio. Fiumicino non può permettersi una deriva di violenza fisica, nemmeno in nome dell’antifascismo”.

“Non ci faremo intimidire – avevano commentato in precedenza dall’Associazione 2.11 attraverso un comunicato stampa diffuso dopo le minacce ricevute la notte tra il 26 e il 27 marzo – da chi vigliaccamente, nella notte e senza firmarsi, ha imbrattato la nostra sede ‘invitandoci’ ad andarcene dalla nostra città. E’ un messaggio che rispediamo a chiunque pensi di provocare in noi una qualche reazione. Noi andremo avanti senza curarci minimamente di queste minacce, non ci toccano”. La nostra associazione da anni è presente sul territorio, impegnandosi nel sociale senza aver creato mai occasioni di scontro. Abbiamo operato sul territorio convinti delle nostre posizioni e dei nostri ideali, portandoli avanti senza mai arrivare a posizioni estremiste contro chicchessia. Chi soffia sul vento dell’antifascismo integralista, mettendo ogni cosa nello stesso calderone, dalle sacrosante in democrazia critiche all’operato dell’amministrazione alle offese personali, sta innescando episodi come questi, dove qualcuno si sente investito del mandato di fare la “sua” giustizia, anche con azioni violente.
Stavolta è stato un avvertimento, la prossima volta cosa ci si deve aspettare? Questo antifascismo buono per ogni occasione, ha già negli anni passati provocato tragedie. Chi si dice democratico ma poi impedisce a chi non la pensa come lui di fare politica, o peggio arma la mano (stavolta solo di bomboletta spray) di chi sull’onda di concetti esasperati vede ovunque nemici da eliminare, sappia che sta innescando pericolosi conflitti.
Tolleranza è anche rispettare le idee altrui, il suo impegno, soprattutto il nostro, che abbiamo mantenuto attivo con un profilo anche forte ma sempre rispettoso delle norme e delle persone.
L’episodio di qualche giorno fa, dove un ragazzo di Catania è stato pestato a sangue da una trentina di militanti di sinistra solo perché stava volantinando, fa capire bene a quali rischi esponga questo integralismo di sinistra.
Ci auguriamo che il sindaco Montino sappia stigmatizzare qualunque forma di violenza e di minaccia. Non indulgendo quando chi scrive usa la vernice rossa invece di quella nera”.

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