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Focene, ecco la storia di Cesar: il cane dato per morto, ritrova il suo ‘umano’ dopo 2 mesi

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Giovedì 5 novembre. Una giornata come tante altre per molti, ma per Davide e Fulvia (nomi di fantasia) una giovane coppia che si sta trasferendo nella nuova casa di Focene, sicuramente una serata un po’ speciale. I due ragazzi stanno traslocando e finalmente si accingono a coronare il loro sogno d’amore. Quello di andare a vivere insieme. Lei è in casa che aspetta, lui scarica le ultime suppellettili dal furgone.

Ed è il suo compagno che Fulvia attende per finire di sistemare ogni cosa. Chi altri? Ma invece di Davide dalla porta aperta entra in casa lui, Cesar un cagnolone color tabacco – un simil-corso di taglia XL  – con una macchia bianca sul petto. La ragazza ha un sobbalzo “E tu…chi sei?” esclama stupita. Cesar alza verso di lei gli occhioni imploranti. E’ stremato e molto denutrito. Senza perdere tempo, Fulvia lo rifocilla con le uniche cose che ha in casa: acqua, tanta acqua, che al cane  sembra non bastare mai. E una enorme scodella di riso bollito che il gigante buono “spazzola” in pochi secondi, come se non mangiasse da settimane.

Ed è subito amore fra i tre. Per il cagnolone viene preparato in balcone un giaciglio fatto con coperte calde (troppo sporco e puzzolente, scherza Daniel al telefono, per farlo dormire sul divano, che pareva gli piacesse molto!) e nel frattempo i due giovani postano il loro appello su Facebook. Vengono contattati dalla Admin del gruppo NON SOLO PETS di Fiumicino e delegata della locale sezione della Leidaa, Rosanna Sabella – che chiede quali siano le loro intenzioni qualora il cane risultasse abbandonato e senza microchip.

Davide gli vuole già bene e ammette che avevano già da tempo pianificato di adottarne uno, ma che questa sorpresa improvvisa proprio non se l’aspettavano.

Inoltre il cane è provvisto di microchip – verificato in tarda serata presso una clinica di zona – anche se a quel numero non risponde nessuno. E risulta essere intestato a persona abitante ad Ardea, un 80enne che lo aveva dato in adozione a un uomo di Ostia. 

Davide è molto combattuto. Vorrebbe tanto tenerlo, ma sa che non può. Inoltre Cesar (questo il suo nome sulla medaglietta) non sembra godere di ottima salute, potrebbe avere già contratto la leshmania. Così, a malincuore, i due ragazzi decidono di portarlo in canile, come prevede la legge in questi casi. 

Il tam-tam su Facebook, intanto, non si ferma. E i begli occhioni imploranti di Cesar fanno il giro del web. Finalmente, dopo tanti tentativi andati a vuoto, il proprietario di Cesar si materializza. Incredulo dichiara che due mesi prima aveva lasciato il cane in custodia a due conoscenti che se l’erano perso ed era convinto che il cane fosse morto, in quanto gli avevo detto che era stato investito. Immaginate la disperazione di quest’uomo. E oggi – che dopo 5 giorni di ricerche , è stato rintracciato – la sua felicità. Dovrà mettercela tutta, ora il “papà” di Cesar per aiutarlo a riprendersi dallo shock, prima della separazione, poi del lungo vagare senza mèta sulle spiagge del litorale romano, alla ricerca della sua casa. Eternamente grati alla coppia che se ne è presa cura. E poi dicono che gli angeli non esistono! 

p.s Morale della favola: non affidare mai il proprio cane a persone inaffidabili e poco conosciute. E soprattutto, microchippare i nostri cani!

Rosanna Sabella

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