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Follia in un bar di Roma. ‘Io non pago, ti ammazzo’, e distrugge tutto: 53enne nei guai

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Polizia

E’ entrato in un bar e ha consumato una bevanda alcolica. Fin qui niente di strano se non fosse che l’uomo, un 53enne, lunedì scorso, all’ora di pranzo, si è rifiutato di pagare e ha pensato bene di danneggiare il bar. L’esagitato è stato poi arrestato in flagranza dalla Polizia di Stato, ma parallelamente al procedimento giudiziario il Questore di Roma ha emesso a carico del responsabile un provvedimento di Divieto di Accesso (Dacur) all’interno dei locali pubblici, quindi pub, bar e ristoranti della zona di via Gallia.

‘Io non pago’: minaccia di morte il titolare del bar

Tutto è accaduto lunedì scorso all’ora di pranzo quando nel bar, dopo aver consumato la bevanda alcolica, il 53enne si è rifiutato di pagare il conto. Ma non solo. Come se non bastasse ha iniziato ad inveire contro il titolare e, in evidente stato di alterazione, dopo aver minacciato di morte l’esercente, ha danneggiato e preso di mira varie suppellettili dell’esercizio commerciale. L’uomo è stato bloccato e arrestato dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Appio: dopo l’udienza di convalida il Tribunale di Roma ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. con l’obbligo di permanenza notturna all’interno della propria abitazione.

Niente bar e ‘movida’ della zona per 2 anni

Dopo gli accertamenti, svolti dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma,  e valutata la pericolosità dei comportamenti, per garantire la sicurezza pubblica nella zona e scongiurare ulteriori episodi di violenza, il Questore di Roma ha emesso nei confronti del 53enne il Divieto di Accesso all’interno dei locali pubblici. Per ben 2 anni l’uomo non potrà frequentare  pub, bar e ristoranti dell’area urbana del quartiere Appio-San Giovanni e non potrà stazionare nelle immediate vicinanze e negli spazi antistanti. L’eventuale violazione comporterebbe una sanzione penale e l’uomo potrebbe essere recluso da 6 mesi a 12 anni, oltre alla multa che va dagli 8 ai 20 mila euro.  

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