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Forniva i dati dei clienti a una banda di criminali che prosciugava i conti correnti: arrestato il vicedirettore delle Poste di Torvaianica

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C’è anche R.P.il vicedirettore dell’ufficio postale di Torvaianica tra gli arrestati, con la misura cautelare degli arresti domiciliari, nel corso dell’operazione svolta nei giorni scorsi dai Carabinieri della Compagnia Roma Eur che ha portato a sgominare una banda di 19 persone che prosciugava i conti correnti bancari e postali di ignari cittadini

L’uomo, insieme a un funzionario della Deutsche Bank, passava ai complici i dati inerenti ai clienti, in modo che potessero usarne le carte di credito e di debito.

Si trattava di truffe con scambi di identità degne di un film di Totò, in cui uno dei complici doveva spacciarsi per un principe arabo e convincere un imprenditore tedesco a versare 280mila euro su un conto corrente. È uno dei casi riferiti nell’ordinanza cautelare firmata dal gip di Roma Paola Di Nicola nei confronti di 19 persone accusate di sostituzione di persona, truffa, ricettazione e riciclaggio. Un sistema di truffe, incentrato sui furti di identità con l’obiettivo di rubare i risparmi delle loro vittime e che è stato bloccato dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura di Roma.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma E.U.R. venerdì 20 dicembre hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 19 indagati (10 arrestati che andranno in carcere, 8 arrestati che andranno ai domiciliari e 1 persona destinataria della misura dell’obbligo di dimora), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, operante tra il Lazio e la Campania, finalizzata all’indebito utilizzo di carte di credito/pagamento e alla frode informatica, tramite accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, nonché sostituzione di persona, truffa, ricettazione e riciclaggio, con la complicità di funzionari postali e bancari, capaci di fornire i nominativi delle vittime e i loro dati sensibili per prosciugarne i risparmi. Tra gli arrestati, infatti, oltre coloro i quali avevano ruoli organizzativi ed apicali, c’è il vice direttore dell’ufficio postale di Torvaianica e un impiegato di banca della Deutsche Bank che avevano il ruolo di assicurare all’associazione informazioni privilegiate, e un avvocato del Foro di Roma con collegamenti internazionali.

 

 

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