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Garbatella, ragazza precipita dal balcone e muore: la ringhiera era troppo bassa

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“Una giovanissima ha perso la vita cadendo dal balcone della
abitazione alla Garbatella dove viveva con la famiglia. Una tragedia terribile,  ed in attesa che si faccia piena luce sull’incidente esprimiamo le condoglianze alla famiglia terribilmente colpita”.

E’ quanto hanno  dichiarato Piergiorgio Benvenuti e  Fabio Ficosecco, rispettivamente Presidente Nazionale e responsabile romano del movimento Ecoitaliasolidale.

“Dalle prime notizie sembrerebbe che la tragedia sia stata causata
dalla ringhiera del balcone troppo bassa. In attesa di conoscere
l’esatta dinamica dell’accaduto però lanciamo un allarme ed una
richiesta di far rispettare sia negli edifici privati e sia negli
edifici pubblici l’altezza minima per garantire sicurezza dei
parapetti.

Nel nostro Paese è in vigore una norma nazionale di riferimento che è rappresenta dal d.m. n. 236/89 e  quelle indicate nei regolamenti edilizi locali, che si applica a tutti gli edifici.

Rispetto a balconi e terrazze, l’art. 8 a specificarlo “il parapetto
deve avere una altezza minima di 100 cm ed essere inattraversabile da una sfera di 10 cm di diametro” (art. 8.1.8.) ed  anche ai fini della normativa dettata in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, l’altezza minima del parapetto indicata come obbligatoria è pari ad un metro (cfr. d.lgs. n. 81/08 e prima di esso anche d.p.r. n. 547/1955), mentre i regolamenti edilizi locali possono prevedere una altezza minima maggiore rispetto a quella indicata dal d.m. n. 236.

Ci domandiamo è sempre rispettata questa altezza dei parapetti sia negli edifici pubblici e privati? Non sempre, vi sono edifici che non avendo ancora avuto ristrutturazioni vengono ancora esentati sino a nuovi lavori , ma abbiamo avuto segnalazioni che vi sono addirittura edifici di proprietà di Enti che ci risultano posti in locazione con terrazzi di 89 cm., inferiori alle normative di legge ed in molti casi sono stati proprio gli affittuari,  a proprie spese,  a mettere i balconi in sicurezza”.

“Sono necessari – concludono Benvenuti e  Ficosecco – maggiori controlli proprio per far rispettare le leggi, e scongiurare così nuove inutili e dolorose sciagure”.

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