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GOLETTA VERDE, RISPONDE ANCHE DE FUSCO

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Dopo il sindaco di Ardea Carlo Eufemi, anche il Primo Cittadino di Pomezia, Enrico De Fusco, risponde a Legambiente, contestando il report divulgato da Goletta Verde nei giorni scorsi. “I dati forniti da Legambiente sono in contrasto con quelli resi noti da Arpa Lazio il 14 aprile scorso – ha dichiarato De Fusco – I dati dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio di quest’anno hanno dato il via libera alla balneazione sul litorale di Torvaianica per chilometri e chilometri di costa, segnalando che le zone non idonee alla balneazione sono esclusivamente le foci dei fossi (Crocetta, Pratica e Orfeo) che occupano una minima parte, circa un chilometro e mezzo, di tutto il nostro litorale che, lo ricordo, si estende per nove chilometri”. Il Sindaco contesta l’allarmismo suscitato dal dossier presentato da Goletta Verde sulle acque del mare laziale. “La situazione pubblicizzata in questi giorni da Legambiente presenta un quadro preoccupante che non corrisponde alla reale situazione della balneabilità delle nostre acque. Il Comune di Pomezia si affida alle analisi e ai controlli di un ente pubblico quale è l’Arpa, al quale comunque abbiamo inviato richiesta di un ulteriore controllo delle acque del nostro mare per verificare quanto riportato da Legambiente e per rassicurare i cittadini sul benessere delle acque”. Nuovi controlli saranno quindi effettuati a breve sulle acque della costa pometina, per verificare quale sia l’effettiva situazione a tre mesi dalle prime analisi. De Fusco contesta anche la “bandiera nera”, assegnata sempre da Legambiente alla città di Pomezia per il bando istituito dall’amministrazione comunale che incentiva i proprietari degli immobili sul lungomare ad abbattere le proprie abitazioni ricevendo in cambio un premio di cubatura “a monte”, per avere modo di liberare il lungomare, dove le abitazioni risultano tutte regolari. “L’inganno è nel piano regolatore del 1968, e ancor prima nel programma di fabbricazione, che hanno identificato la fascia costiera di Torvaianica come zona residenziale (zona B di completamento, ndr), e non certo nel nostro bando che è volto alla riqualificazione del litorale e che è stato scelto come modello dalla Regione Lazio. Le case che sorgono a ridosso del demanio a Torvaianica non sono purtroppo abusive, ma costruite tramite permessi regolari tra gli anni Sessanta e Settanta: non potremmo quindi semplicemente abbatterle, è necessario spingere i proprietari di quelle case a fare una scelta di civiltà, ed è proprio quello che la nostra Amministrazione sta facendo. Non capisco quindi rispetto a quali criteri Legambiente abbia consegnato al nostro Comune la “bandiera nera” per l’abusivismo edilizio se è proprio questo che stiamo cercando di combattere”.

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