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Incidenti sul lavoro, già 11 morti nel Lazio: ma la provincia più pericolosa non è Roma

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Il Lazio è tra le regioni italiane dove la mortalità è più bassa, ma i dati restano significativi.

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La buona notizia è che la Regione Lazio è quella in cui in Italia si registrano meno morti sul lavoro, quella negativa però è che le vittime non sono diminuite. Anzi, stando all’ultima indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, confrontati con i dati del primo bimestre dell’anno, nel Lazio gli infortuni sul lavoro rispetto al 2023 sarebbero aumentati.
“Nel primo bimestre del 2024 il Lazio conta 11 vittime. È in zona gialla, con un’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate del Paese. Da gennaio a febbraio, infatti, fa registrare un indice di incidenza di mortalità calcolato per milione di occupati pari a 3,4 contro una media nazionale di 3,9”.

Questo il commento di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, “Purtroppo però si è registrato un aumento delle morti sul lavoro rispetto al primo bimestre dell’anno scorso: sono, infatti, 5 le vite spezzate in più rispetto ai primi due mesi del 2023, speriamo questo non sia il segnale di un trend di crescita degli infortuni”.

Infortuni sul lavoro nel Lazio: incide sotto alla media nazionale, ma morti in crescita

Sebbene il Lazio sia una delle regioni più a norma quando si parla di sicurezza sul lavoro, questa situazione non concerne tutte le provincie. Una buona notizia, purtroppo non vera in tutte le sue province. “Per quanto riguarda le singole province”, prosegue Rossato, “Analizzando i dati delle morti rispetto alla popolazione lavorativa si scopre che Latina fa emergere un rischio di infortunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale (4,7) ed entra in zona arancione, mentre Roma con 3,8 è in zona gialla, poco al di sotto dell’incidenza media nazionale”.

Per individuare le aree più fragili dell’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega di Mestre ha elaborato una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità, suddividendo le aree a rischio per colore. La zona gialla, quella in cui si trova il Lazio, è quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro inferiore, anche se di poco, rispetto alla media nazionale. E a fine febbraio 2024, il rischio di infortunio mortale in Lazio (3,4 morti per milione di occupati) risulta in effetti inferiore rispetto alla media nazionale pari a 3,9. Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che a Latina l’incidenza è pari a 4,7 (zona arancione), mentre a Roma è di 3,8 (zona gialla). In zona bianca, senza vittime, troviamo: Frosinone, Rieti e Viterbo.

Morti sul lavoro nel Lazio: qual è la provincia dove ci sono più morti bianche

Sono 11 i decessi da gennaio a febbraio 2024 (contro i 6 del 2023): 8 quelli rilevati in occasione di lavoro (6 in più dello scorso anno) e 3 quelli in itinere (1 in meno del 2023). Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Roma (9). Segue Latina con 2 decessi. Roma è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 7 vittime, segue Latina (1). Sono 6.228 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 92.711. Vale a dire il 6,7% di quelle rilevate in Italia.

Settori lavorativi più a rischio: sanità e assistenza sociale in testa

Alla fine di febbraio del 2024 le denunce di infortunio totali sono cresciute del 6,9% rispetto alla fine di febbraio del 2023: erano 5.827 e ora sono 6.228. “Dopo il drammatico esplodere dei numeri delle denunce di infortunio in tempo di Covid (tra il 2020 e il 2021), tra il 2022 e il 2023 le denunce sono diminuite in modo più che significativo proprio a seguito della fine dell’emergenza sanitaria. Ora, però – sottolinea il Presidente Mauro Rossato – i decrementi ‘gonfiati’ dalla conclusione della pandemia lasciano purtroppo lo spazio ad un nuovo incremento in cui non ci sono più virus a giustificare la preoccupante tendenza, ma solo l’insicurezza sul lavoro nel Lazio e nel nostro Paese. E, in questo inizio di anno, rileviamo un aumento a livello nazionale e anche nel Lazio, non solo degli infortuni mortali, ma anche degli infortuni complessivi, ossia mortali e non mortali”.

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Pro e contro del lavoro dipendente – Ilcorrieredellacittà.com

 

Tra i settori dove il rischio di denunce per infortunio o morti sul lavoro è maggiore, svettano “sanità e assistenza sociale”, in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (410). Ed è seguito da: Trasporti e Magazzinaggio (397), Costruzioni (325) e Commercio (314). È la provincia di Roma quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (4.961), seguita da: Latina (531), Frosinone (285), Viterbo (269) e Rieti (182).

Le vittime sono per la maggior parte donne

Infine, sono 2.490 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici, delle quali 1.771 in occasione di lavoro, 3.738 quelle degli uomini, di cui 3.029 in occasione di lavoro. Le denunce totali dei lavoratori stranieri sono 852. In occasione di lavoro sono 700. Il maggior numero di denunce totali viene rilevato tra i lavoratori che hanno un’età compresa tra i 55 e i 59 anni: sono 775. Qui tutte le info nei prossimi giorni.

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