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Influenza aviaria, morto un 59enne: in Messico il primo caso al mondo

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Primo caso umano di morte per influenza aviaria, da virus A/H5N2. La notizia arriva dal Messico che segnala il decesso di un 59enne, già affetto da altre malattie, per quanto non sia stato esposto a pollame o altri animali.

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Aviaria, in Messico il primo caso umano al mondo – ilcorrieredellacitta.com

L’Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso la notizia, dopo che le autorità messicane hanno riferito alla Pan Amercan Health Organization, ufficio Oms. Ed è stato quest’ultimo a comunicare, inoltre, che in Messico sono stati segnalati virus A/H5N2 nel pollame, seppure non si conosce la fonte di esposizione al virus.

L’Oms ritiene che il rischio per la popolazione sia basso

In ogni caso l’Oms ritiene sia basso il rischio per la popolazione e specifica che si tratta di un virus ricollegabile, in quanto sottotipo, dell’H5N1 riscontrato in bovini da latte in tre Stati americani, al quale sono ricollegabili anche tre casi umani.

La famiglia del 59enne ha ripercorso gli ultimi giorni di vita dell’uomo

A ricostruire le condizioni di salute del 59enne sarebbero stati i familiari che avrebbero specificato come l’uomo fosse allettato da tempo, circa 3 settimane, per altri motivi di salute. La sua condizione si sarebbe aggravata il 17 maggio scorso quando avrebbe manifestato un senso di malessere generale legato a episodi di nausea, diarrea e fiato corto. Il peggioramento avrebbe indotto la famiglia a chiedere aiuto al National Institute of Respiratory Deseases di Città del Messico, dove è stato ricoverato il 24 maggio e dove è morto il giorno stesso, per complicazioni.

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In Messico primo caso umano di aviaria al mondo – ilcorrieredellacitta.com

Le indagini sulle cause del decesso

A seguire sono stati fatti tutti gli accertamenti utili a stabilire le cause del decesso e le risultanze hanno portato a riscontrare la positività al virus A/H5N2. A seguire è stata effettuata indagine epidemiologica su i contatti del 59enne, per 17 il risultato è stato negativo, mentre per altri 12 si attendono gli esiti di laboratorio.

Nonostante gli accertamenti svolti in zone limitrofe alla residenza dell’uomo l’Oms ritiene che non è stato possibile accertare una correlazione tra le epidemie di pollame registrate di recente e il 59enne, per quanto questo decesso viene indicato come il primo caso umano da virus aviario H5N2.

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