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Inquinamento di mari e laghi del Lazio, il report di Legambiente: ‘Residui fecali in metà delle acque’

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Lungomare di Formia

I dati sull’inquinamento dei mari nel Lazio non è molto rassicurante. Il 47 per cento dei campioni di acqua marina e lacustre analizzati è risultata oltre i limiti di legge, come riportato anche da un recente articolo del Messaggero. Si tratta di un risultato peggiore di quello nazionale al 32 per cento. 

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Un report non confortante per mari e laghi del Lazio

Questo è il bilancio poco rassicurante di Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023, presentato ieri da Legambiente al termine di un viaggio fatto in tutta Italia. Come anticipato, se in tutto il resto della Penisola sono stati il 32 per cento i punti di mare e laghi individuati come inquinati dalla presenza di materiale fecale, o di microorganismi che hanno quella origine, il Lazio è riuscito a fare anche peggio: i punti critici sono stati il 47 per cento di quelli analizzati lungo la costa e non solo, perché anche i laghi della regione sembrano avere quella medesima condizione. 

Il dettaglio e le aree più inquinate

Scendendo ancora nel dettaglio, sono stati 49 i prelievi in tutto il Lazio e 23 i punti abbastanza critici rilevati, ovvero 8 nei laghi rispetto su 25 campionamenti e 15 in mare su 24 campionamenti. Ecco, invece, i punti che sono risultati maggiormente inquinati secondo il report:

  • la foce del fiume Marta a Tarquinia, in via Aurelia km64 a Santa Marinella;
  • la foce del fosso Zambra a Cerveteri;
  • la foce del fiume Arrone e della fiumara piccola a Fiumicino;
  • la spiaggia altezza via Filadelfia a Pomezia
  • la spiaggia vicino le foci del Rio Torto e Fosso Grande ad Ardea;
  • la spiaggia presso via Matteotti a Nettuno;
  • Foce Verde e Foce Rio Martino a Latina; l
  • a foce del canale Sisto a Terracina; la spiaggia in via Gibraleon a San Felice Circeo.

Le parole del presidente di Legambiente Lazio

Come ha dichiarato anche Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio: ”Nel mare del Lazio ci sono ancora troppi punti critici, a causa di scarsa o mancata depurazione delle acque reflue, evidentemente sono troppi i depuratori non funzionanti e troppe le abitazioni che scaricano abusivamente in mare o lungo i canali che, arrivando sul litorale ne peggiorano la qualità complessiva”. Subito dopo, ha poi aggiunto: ”Così come continua il trend negativo lungo la costa regionale, è evidente che, anche dopo anni e anni di nostre segnalazioni, la qualità dell’acqua dei nostri laghi continua a migliorare quando i problemi puntuali che indichiamo, si affrontano e vengono risolti. Lo stato di salute delle nostre acque deve migliorare, a vantaggio dell’ambiente, della salute e dello sviluppo sostenibile e greeneconomy sul nostro meraviglioso mare e nei nostri bellissimi laghi”.

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