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Latina, spari contro la serranda: fermato 23enne per estorsione con metodo mafioso

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Latina

I carabinieri della stazione di Latina hanno arrestato un cittadino di 23 anni poiché riconosciuto colpevole di estorsione con aggravante del metodo mafioso, commesso nel mese di ottobre del 2018 a Moiano (in provincia di Benevento). E’ successo nel corso del pomeriggio di lunedì 15 gennaio 2024.

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L’uomo, poco più di tre anni fa, esplodeva colpi di arma da fuoco all’indirizzo della serranda di una attività commerciale. Per questo motivo è stato trasferito in carcere a Latina, dove dovrà scontare una pena di 3 anni e 8 mesi.

Il 23enne, dal 2018 fino al momento della condanna, era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e – dopo un’accurata indagine – non risultava percettore del reddito di cittadinanza.

Il precedente. Spari contro Don Patriciello: raid a colpi di arma da fuoco

“In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore…”. Paura poco prima della scorsa mezzanotte nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, per una stesa, un raid con colpi di arma da fuoco sparati all’impazzata: a denunciarla su Facebook è don Maurizio Patriciello, parroco che da anni si batte contro la criminalità. E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa Ansa.

Le parole di Don Maurizio Patriciello

“La domenica volge a termine – scrive don Maurizio – manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’ impazzata. È il terrore. Le ‘stese’ fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci”.

“E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al ‘Parco Verde’ in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona”. All’alba del 5 settembre, lo Stato aveva fatto vedere e sentire la sua presenza a Caivano con un’operazione interforze nella quale sono stati impiegati 400 uomini. Qualche giorno dopo è stato varato il decreto legge Caivano.

“Ci sono persone mascherate che arrivano in moto ad alta velocità con i kalashnikov sulle spalle e sparano all’impazzata. Il quartiere va nel terrore, basta poco per morire colpito da un proiettile vagante. È pericoloso, qualcosa di inconcepibile. Le forze dell’ordine in questi giorni si stanno facendo in quattro, ma queste persone volano alla velocità della luce, avviene tutto in fretta e poi scappano via”.

“La gente è nuovamente entrata nel terrore, è la terza volta che accade un episodio simile da quando a Caivano è venuto il presidente del consiglio. Io leggo questa cosa come una sfida allo Stato. Come se volessero dire che non hanno paura dello Stato, questa è la chiave di lettura”. Così don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano.

 

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