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Laurentina, Massimiliano Giordani: “Per fine gennaio contiamo di mettere in sicurezza la strada”

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“Strada della morte”. Bastano forse queste poche parole per riassumere, in breve, quello che il tratto ‘maledetto’ che ci collega a Roma rappresenta. La Laurentina, purtroppo, è tutto questo, ma non solo. Anche la rotonda, con la quale termina, almeno per chi torna dalla capitale in direzione Pomezia o Ardea, all’altezza del noto ristorante ‘Scalella’, non è da meno, considerando anche qui l’elevato indice di pericolosità per chi ci si ritrova di passaggio, o per chi è costretto ad attraversarla abitualmente. Problemi noti si dirà, quindi andiamo avanti. Sì perché, in tal senso, sembrerebbero esserci alcune novità. Nel numero di dicembre del nostro giornale abbiamo pubblicato un servizio per testimoniare, una volta di più, lo stato di abbandono e di pericolo in cui versa la strada; nella giornata di Venerdì, per saperne di più, – le segnalazioni spesso, purtroppo, rimangono per così dire “lettera morta” – ci siamo rivolti a Massimiliano Giordani, Consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale.

Qual è, attualmente, la situazione legata alla Laurentina e cosa possono aspettarsi i cittadini?

Il nostro obiettivo è quello di trovare una soluzione definitiva a questo problema che da anni purtroppo affligge il territorio. A seguito delle tantissime segnalazioni arrivate da cittadini e anche dalla stampa locale ho chiesto chiarimenti ai dirigenti del Consiglio per capire lo stato attuale delle cose; qualche giorno fa, a seguito di questa richiesta, è stato effettuato un sopralluogo al quale ha preso parte anche il responsabile del cantiere che ci ha spiegato quanto è accaduto con la strada. L’appalto concorso per la realizzazione della strada ha visto il fallimento della principale ditta incaricata dei lavori – che ne aveva al suo interno altre associate – causandone di fatto l’interruzione. La situazione è pertanto molto grave dal punto di vista burocratico

Laurentina: le possibili soluzioni. Intanto arriva un primo intervento. Novità anche per Via di Valle Caia

I primi di gennaio – ha proseguito Giordani – convocheremo una Commissione con i responsabili legali dell’Ente nonché con l’ufficio tecnico per fare il punto e soprattutto per trovare una soluzione. Qualcosa però si è già mossa. Abbiamo incontrato una ditta, tra quelle che avevano ricevuto in origine l’affidamento dei lavori, che deteneva circa il 20% complessivo dell’appalto; ora quest’ultima si è fatta avanti per mettere in sicurezza la strada, una delle priorità assolute al momento…

Possiamo dare delle scadenze?

Sì, ci hanno detto che contano per la fine di Gennaio di mettere in sicurezza la strada. Speriamo dunque di vedere per quella data gli operai sul posto. E’ comunque un problema, quello della Laurentina, che riveste un ruolo cruciale nella viabilità del territorio, sul quale ci stiamo battendo ogni giorno per cercare di arrivare ad un punto di svolta. Tra l’altro noi ad Ardea – Pomezia già l’ha portata in Consiglio – avremo una delibera con la quale sanciremo l’unione tra i comuni e la Città Metropolitana di Roma per l’allargamento di Via Valle Caia, strada finanziata dalle Ferrovie dello Stato per potenziare su gomma il traffico verso le stazioni. Con questi fondi, circa 24 milioni, vorremo cercare, utilizzandone una parte cosa che richiederò al Consiglio, di sistemare anche la rotonda che è tra Via dei Castelli Romani e Via Laurentina, allargandone il tratto da quel punto fino al bivio “Caronti” (anche con una serie di altre rotatorie) in modo da consentire poi l’accessibilità proprio su Via di Valle Caia.

Perché secondo lei si è arrivati a questo punto di non ritorno con la Laurentina? Dove sono stati commessi gli errori?

Intanto è bene precisare che ci sono ancora 3 milioni da spendere per la sistemazione della strada, per cui c’è ancora la possibilità di ultimare il lavoro. Il vero danno, ma è un mio pensiero, fu secondo me in origine con l’appalto-progetto presentato, non come accade di solito da un’amministrazione, bensì dalla ditta stessa (anche se comunque venne approvato) che forse non aveva le competenze ma soprattutto l’esperienza per intraprendere un lavoro di tale portata. E, di conseguenza, l’amministrazione stessa non ha potuto fornire fino in fondo il suo contributo. L’altro aspetto riguarda secondo me la trasformazione delle Province che ha prodotto un periodo di ingovernabilità, anche perché noi avevamo come referente il Sindaco Marino. Ad oggi comunque, ripeto, credo che l’unica cosa da portare avanti sia quella di mettere in sicurezza la strada.”

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