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Lavina investita fuori all’asilo, la maestra: ‘Me l’avevano affidata, ne ero responsabile’

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Lavinia, la bimba investita a Velletri mentre era all'asilo il 7 agosto del 2018

È accusata di abbandono di minore la maestra Francesca Rocca, a causa di quanto accaduto alla piccola Lavinia Montebove. La piccola di solamente un anno e mezzo, il 7 agosto del 2018 è stata investita nel parcheggio dell’asilo da lei diretto. Una vicenda terribile, a seguito della quale la piccola è finita in stato vegetativo

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Lavinia investita nel parcheggio dell’asilo 

Si è tenuto ieri un altro appuntamento in Tribunale per il processo su quanto accaduto alla piccola Lavinia. La piccola gattonava nel cortile da sola, senza nessuna supervisione, la maestra dice di averla persa di persa di vista solamente ‘per pochi secondi’, un lasso di tempo che, tuttavia, si è rivelato fatale per la bambina.

Investita nel parcheggio dell‘asilo Mamma Cocca di Velletri dalla madre di un altro bambino che frequentava la struttura, oggi la donna è imputata per lesioni gravissime. Analoga ipotesi di reato anche per la maestra, alla quale potrebbe aggiungersi anche quella di abbandono di minore. 

L’udienza

L’ultima udienza si è tenuta lo scorso 12 settembre mentre ieri è stata ascoltata proprio la maestra. Un’udienza importante’, come riferisce il padre della piccola, Massimo Montebove, a  Fanpage— dove ‘per la prima volta’ ha ammesso che Lavinia era con lei e che ne era responsabile al momento dell’incidente. 

La testimonianza della maestra 

Tutto è accaduto molto velocemente, ha raccontato la maestra durante l’udienza: ‘Eravamo in giardino, poco prima delle 10 al momento dell’incidente’. Il gruppo era formato da cinque bambini, tutti di età compresa tra i 2 e i 4 anni, tranne una bimba più grande. Tra di loro anche il fratellino di Lavinia. Dopo il tragico avvenimento, a loro, si sarebbero aggiunti due bambini che poi sono rientrati per fare merenda. 

‘Ho preso Lavinia in braccio e siamo rientrati tutti’, ha detto la maestra che ha poi riferito di aver dovuto accompagnare uno dei bambini in bagno. ‘Avevo lasciato aperto il cancelletto pedonale e la porta a soffietto, ho lasciato Lavinia seduta per terra poco distante dalla porta e ho sentito le urla provenire dall’esterno. Non mi era mai capitato che un bambino uscisse. L’ho persa di vista, ma si è trattato di appena pochi secondi. Mi era stata affidata e io ne ero responsabile’. 

 

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