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Lavinia investita davanti all’asilo a 16 mesi: sit-in davanti al Tribunale, l’appello lanciato in rete

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Lavinia investita davanti all'asilo a 16 mesi: sit-in davanti al Tribunale, l'appello lanciato in rete

Giustizia per Lavinia. Questa è la parola d’ordine per chi si organizzerà in sit-in davanti al Tribunale di Velletri, per chiedere che vengano fuori i responsabili sulla vicenda che fece finire investita la neonata fuori dal proprio asilo nido. Sui social, le persone si stanno organizzando con una manifestazione statica sotto l’Aula di Giustizia, in concomitanza alla riapertura del processo sul caso della bimba. 

Sit-in per Lavinia sotto il Tribunale di Velletri

La bambina, che al momento dell’incidente aveva appena 16 mesi, oggi è ridotta in stato vegetativo. Le persone si stanno riunendo attraverso i social, dandosi appuntamento proprio sotto il Tribunale di Velletri. Per quel giorno, tutti sono invitati a indossare una t-shirt bianca, come segno di solidarietà a una bimba innocente come Lavinia, vittima di un incidente che di fatto le ha rovinato la vita. 

L’appuntamento per l’11 settembre

Le persone vogliono verità e giustizia. Per l’11 settembre 2023 l’appuntamento è sotto il marciapiede del Tribunale di Velletri, in un processo che sperano faccia finalmente chiarezza. Non fosse come quella bimba non riavrà più indietro la propria vita, considerato come anche i neurologi che la tengono in cura, da diversi anni ormai parlano di uno stato vegetativo irreversibile per quel corpicino. 

L’incidente a Lavinia fuori dall’asilo

Secondo le ricostruzioni, il giorno dell’incidente Lavinia uscì dall’asilo nido “La fattoria di Mamma Cocca”. L’uscita, secondo gli inquirenti, riuscì a raggiungerla gattonando, arrivando in mezzo al vialetto davanti la struttura scolastica. Qui, venne colpita in pieno da una vettura in movimento.

Uno scontro terribile, che vide al volante della macchina una mamma di un bambino dello stesso plesso scolastico. Sulla questione, si sono ritrovate all’interno del processo su Lavinia la stessa investitrice e una maestra, che in quel momento avrebbe dovuto sorvegliare sulle azioni della stessa bimba. Un processo che, da settembre, si spera chiarisca queste posizioni. 

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