“Pericolo scampato” perché anche questa settimana – contrariamente a quanto si pensava – il Lazio resterà in zona gialla. Questo significa che bar e ristoranti sono aperti (anche a cena, ma solo con tavoli all’esterno), via libera per cinema, musei, teatri, spettacoli outdoor e spostamenti concessi tra Regioni/Province autonome dello stesso “colore” senza alcun pass.
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Lazio in zona gialla: cosa dicono i dati
Se l’Rt del Lazio la scorsa settimana – dopo il classico monitoraggio degli esperti – si era attestato a 0.91, numero che sfiorava l’1, ora è in calo. A confermalo è stato proprio l’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, che pochi giorni fa aveva fatto un appello affinché si modificassero i parametri per la classificazione dell’Italia in zone. Questo perché, tenendo in considerazione l’Rt tutta l’Italia rischierebbe di finire (di nuovo) in arancione. Ma i dati del Lazio, fortunatamente, sono tutti incoraggianti e i numeri, anche dopo oltre due settimane di aperture, sembrano far ben sperare.
“I tassi di occupazione ospedaliera sono sotto la soglia – ha dichiarato D’Amato -. Incidenza e focolai attivi sono in diminuzione. Una fase importante che segnala la discesa dei principali parametri. Rt in calo a 0,88“. Stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali aggiornati al 13 maggio, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è del 25% (soglia di rischio è del 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia la percentuale è del 25, contro la soglia di rischio del 40%. Numeri che, considerato anche l’Rt, confermano il Lazio in zona gialla.