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Lazio, rischio zona arancione: ecco cosa cambia. Stato di emergenza prorogato al 30 aprile

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“E’ intenzione del Governo stabilire l’ingresso nella zona arancione di tutte le Regioni a rischio alto secondo i 21 parametri” – lo ha dichiarato questa mattina alla Camera il Ministro della Salute Roberto Speranza. 

“C’è stato un aumento dell’incidenza nel Paese. Un progressivo sovraccarico delle strutture ospedaliere: sono passate da 10 a 13 le regioni con un tasso di occupazione in terapia intensiva o area medica sopra la soglia critica. Drammatico mutamento dell’indice di rischio. 12 Regioni sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato (2 in progressione a rischio alto nelle prossime settimane) 1 sola Regione a rischio basso”. 

Tra le Regioni a rischio alto anche il Lazio con un Rt che,dall’ultimo monitoraggio dell’ISS fatto l’8 gennaio scorso, sfiora l’1. Nelle Regioni a rischio arancione bar e ristoranti possono lavorare solo d’asporto e con consegne a domicilio, mentre gli spostamenti sono consentiti solo all’interno del proprio Comune di residenza. 

Coronavirus in Italia: prorogato lo stato di emergenza al 30 aprile 2021

“Il Governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza che scade il 31 gennaio. Questo passaggio consente all’architettura costituzionale dell’emergenza di continuare ad esercitare le sue funzioni e il suo fondamentale lavoro” – ha spiegato il ministro Speranza.

Nuovo Dpcm 16 gennaio 2021: le misure, spostamenti, asporto, cosa cambia

Il Ministro Speranza durante le sue comunicazioni alla Camera ha illustrato anche le misure restrittive che faranno parte del nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio. Restano le diversificazioni in zone colorate e, tra conferme e novità, quello che sembra certo è che non si può ancora abbandonare la linea del rigore e della prudenza. Sembrerebbero essere confermati il coprifuoco alle 22 e il divieto di spostamento tra Regioni, anche quelle in zona gialla, se non per comprovate esigenze. Tra le novità il divieto di asporto dalle 18 per i bar: si tratta di una stretta anti-movida per ridurre il rischio assembramenti davanti ai locali pubblici. 

Resta la possibilità di ricevere a casa massimo 2 persone non conviventi: ci si potrà spostare, dunque, come avveniva durante le feste natalizie, verso una sola abitazione privata e una sola volta al giorno. 

“L’intenzione del Governo è stabilire anche una quarta area, quella bianca, che potrà scattare con livelli epidemiologici molto bassi con Rt sotto 1. E’ difficile che quest’area possa scattare a breve, ma è un segno di speranza– ha dichiarato il Ministro della Salute”. 

Nelle Regioni in area gialla, inoltre, riapriranno anche i musei “come luogo simbolico della cultura del nostro Paese“. 

 

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