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Le risse al Circeo: sangue, degrado e romani “in vacanza”. L’altra faccia della notte a San Felice

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San Felice Circeo

Non solo Coronavirus ma anche risse, proprio perché i giovani oggi non vogliono farsi mancare niente. Dopo la pandemia le aggressioni e le violenze, purtroppo, sono nettamente aumentate: soprattutto tra i minori. A Roma quest’anno c’è stato il fenomeno delle risse al Pincio: veri e propri combattimenti organizzati, con cadenza regolare, messi in scena da giovanissimi. 

E da Roma al Circeo, la distanza non è poi così tanta. Circa un’ora e mezza sulla Pontina e la movida della “Roma bene” si sposta sul litorale pontino, portando con sé non solo le valige. Un fenomeno decisamente preoccupante si sta sviluppando proprio nel centro storico cittadino. 

San Felice Circeo: le maxi risse e i video su Telegram 

Negli ultimi giorni i gruppi di giovanissimi, dopo aver bevuto e fatto serata, si incontrano nel giardino panoramico di Vigna La Corte e… fanno a botte. Romani in vacanza, minorenni del posto, qualche turista: tutti coinvolti in maxi risse apparentemente senza un fine. Eppure forse un motivo per loro c’è: riprendere le gesta goliardiche e diffonderle sui social. 

Social sì ma senza ripetere “l’errore” del Pincio: niente Tiktok o Instagram, questa volta i canali di diffusione sono gruppi Telegram: per passare inosservati alle forze dell’ordine e strizzando l’occhio ai loro gruppetti. Minori con mani spaccate, vestiti imbrattati di sangue, volti tumefatti e gente a terra: non è il Fight Club, è il centro storico del Circeo. 

Nulla sembra riuscir a fermare questo fenomeno, né l’attività delle forze dell’ordine, né la vigilanza privata, né tantomeno le ordinanze del Primo Cittadino. Ricordiamo infatti che a San Felice Circeo vige l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto data la diffusione della variante Delta. Purtroppo, però, qui bisogna fronteggiare assembramenti violenti: non quelli per il contrasto del Coronavirus. 

 

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