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L’odissea di Snack, il jack russell abbandonato da tutti che alla fine ha incontrato una vera famiglia

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Il tam tam via Facebook era partito due giorni fa da una spiaggia di Fiumicino. Le foto mostravano un bell’esemplare di jack russell all’apparenza affannato, esausto fra le mani amorevoli di Aurora, la ragazza che per prima era riuscita a fermare la sua corsa senza mèta e a rifocillarlo.

Nonostante tutto pareva robusto, il cagnolino,  e incline al contatto umano. Eppure Snack (questo il nome con cui è stato poi battezzato) di ragioni per diffidare della razza umana ne avrebbe avute a iosa.

Ricostruire la sua tormentata vicenda non è stato facile. Una storia che è iniziata molto tempo fa a Gorga, un comune di appena 700 abitanti a nord della capitale, dove qualcuno lo aveva sorpreso già vagante. E ne aveva condiviso alcuni scatti su Facebook.

Come il bel jack russell sia arrivato da Gorga a Fiumicino resta un mistero all’interno di un groviglio di eventi inspiegabili.

Aurora non può portarlo con sé. e lo affida a due ragazzi sulla spiaggia. La sera verso le otto, Jack ricompare vagante in via Giorgis, una via parallela del Lungomare della Salute. Viene portato subito in salvo mentre sosta in mezzo alla auto che a quell’ora sfrecciano senza badare ai limiti di velocità imposti nei centri abitati.

Ha rischiato grosso, il piccolino. Lassù qualcuno lo ama, ha pensato chi lo ha soccorso. Parte un nuovo tam tam sui gruppi Facebook di Fiumicino. Nessuno vuole che la sfortunata bestiola finisca in canile. Ma neppure qualche anima viva si propone per offrirgli ospitalità. Tutti hanno cani e gatti soprattutto nei gruppi degli animalisti, ovvio! Dopo ore di tensione alle 23 si fa viva con una telefonata una signora che lo rivendica. Dichiara di trovarsi a Firenze per un convegno medico e si giustifica dicendo che “i cane scappa sempre!” La signora viene attesa con pazienza il giorno dopo in un caffé. Appare confusa. Di sicuro mente. Mente su tutto. Dice di aver adottato lei quel trovatello. E che non vuole che glielo portino via. Ma il piccolo non ha microchip. ha il pelo incrostato da giorni di vagabondaggio e una palese dissenteria. Sembra il cane di un clochard! Non vuole rientrare in quella macchina, il jack russell. E ringhia alla signora, risultata poi essere – incredibile ma vero – la Dirigente di un noto ospedale romano. Non ha scelta, il cagnolino, la asseconda. E l’auto se ne va, con lui a bordo.

La storia potrebbe concludersi qui ma un colpo di scena riapre il “caso”. Una volontaria lancia l’allarme. Il jack russell solo qualche ora dopo viene rinvenuto vagante sull’Ardeatina. Il confronto con le foto scattate a Fiumicino è la prova schiacciante e inequivocabile che si tratta dello stesso cane.

Ancora ore di angoscia. E finalmente la notizia che tutti attendevano. Il cane ha incontrato una umana con la U maiuscola, Alice. La giovane donna ha un’amica che si offre di adottare il jack, E subito lo battezza. Si chiamerà Snack, dice. E non soffrirà più.

Per la sedicente proprietaria dell’animale – secondo l’art. 727 del c.p. – una denuncia è già in dirittura d’arrivo. Dovrà pagare , nel migliore dei casi, per la sua incuria e l’abbandono – un migliaio di euro. La legge, si sa, è uguale per tutti. 

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