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Madonna di Trevignano, arriva l’ordinanza di demolizione: ”La statua dovrà sparire entro 90 giorni”

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madonna di trevignano romano

Dopo l’ennesima rivelazione della scienza contro gli intrallazzi di chi sfrutta le debolezze umane e la religione per fatturare, tutta l’installazione che circonda la Madonna di Trevignano – il Crocifisso con Gesù, un altro azzurro, la teca, le panche e il gazebo sistemati sul terreno a Il Torrione, in via Campo Le Rose – dovrà sparire ed essere smantellata nel giro di 90 giorni, in modo irreversibile. 

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L’ordinanza di demolizione per la statua della Madonna di Trevignano

A disporre la necessità dello smantellamento, una ordinanza di demolizione del Comune che si affaccia sul lago di Bracciano e arriva proprio in queste ultime ore. Sulle pagine dell’ordinanza c’è scritto: “Opere in assenza di titolo autorizzativo”, quattro pagine abbastanza esplicite che portano la firma del responsabile del settore “Ufficio pianificazione e gestione del territorio”. L’ordinanza in questione è stata notificata il 18 aprile all’associazione onlus La Madonna di Trevignano Romano ETS, di cui è legale rappresentante Gianni Cardia. Insomma, i miracoli forse esistono, ma non in questo caso: non c’è miracolo che possa scongiurare quell’ordinanza, anche perché tutta l’installazione sarebbe abusiva, un presupposto non proprio idilliaco per compiere un’opera di bene che, in questo modo, era partita proprio con l’intento sbagliato. 

Il termine per smantellare tutto: 90 giorni

Eppure, nonostante ciò, i pellegrini arrivavano, ogni 3 del mese arrivavano per sentire i messaggi mariani che Gisella Cardia riferiva facendo da ”tramite”. Poi, mostrava anche le stimmate, in modo da rendere ancora più suggestiva la sua stessa opera. Il tutto, insomma, dovrà sparire e dovrà farlo anche nei termini stabiliti: la mancata esecuzione dell’ordinanza entro i termini avrà come effetto una sanzione per l’associazione, senza contare che “i beni e la loro area di sedime nonché quella necessaria secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusivamente realizzate, così come indicate nella planimetria allegata alla presente, verranno automaticamente acquisiti al patrimonio disponibile del Comune”. Intanto, il legale della presunta veggente avverte: “Faremo ricorso al Tar”. Lei, invece, da qualche giorno si è barricata in casa dopo l’inchiesta sulla presunta truffa ai danni dei fedeli. 

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