La morte del noto giornalista Andrea Purgatori ha lasciato tutti sgomenti. Ad uccidere l’uomo potrebbe essere stata un’infezione contratta quando il suo corpo era ormai provato. Indebolito da cure che si sospetta siano state errate, in quanto, si teme che la diagnosi comunicata al giornalisti dai medici della Casa di cura Pio XI di Roma potesse essere, a sua volta, sbagliata.
Morte Andrea Purgatori: due i nomi iscritti nel registro degli indagati dopo la denuncia dei familiari
La morte del giornalista Andrea Purgatori e le indagini
A seguito dei fatti, indagati un dottore ed il suo collaboratore che avrebbero diagnosticato a Purgatori un tumore ai polmoni con metastasi al cervello. In corso le indagini da parte dei magistrati romani per fare chiarezza sulla vicenda. Indagini che fanno seguito alla denuncia presentata dai familiari del giornalista. Il reato ipotizzato è pesante. L’accusa è, infatti, quella di omicidio colposo e l’indagine non verte sull’infezione che Purgatori avrebbe contratto, ma sulle cause che hanno indebolito il suo corpo.
L’autopsia
A rischiarare i contorni della vicenda sarà l’autopsia che verrà effettuata anche con l’aiuto della tac entro martedì. L’esame è affidato dalla Procura ai medici di Tor Vergata e, se necessario, sarà accompagnato da una seconda consulenza tecnica. Non si esclude, infatti, la necessità di ulteriori approfondimenti per verificare la correttezza della diagnosi sulla base degli accertamenti effettuati presso la struttura dove Purgatori era in cura.
Le parole di Enrico Mentana
In merito alla vicenda si è espresso anche il collega ed amico, nonché direttore del Tg di La 7 Enrico Mentana che in un’intervista a Repubblica ha detto: “Lui sapeva che lottava contro un male pericolosissimo, il tumore al polmone, che doveva riguardarsi, che doveva affrontare delle cure. Non si prospettava il rischio immediato che si è purtroppo concretizzato. Ma su questo dobbiamo stare due passi indietro.”
Rispetto invece ai sospetti avanzati dai familiari Mentana dichiara come sia “legittimo che la famiglia avanzi un sospetto ed è giusto che si faccia chiarezza per via giudiziaria. E questo passa attraverso un’autopsia, quando si ipotizza negligenza nelle cure si procede così”. Aggiungendo poi che: “Si sta discutendo se quelle nel cervello di Andrea invece di essere delle metastasi fossero delle ischemie. Ovvio che in questo caso le cure avrebbero dovuto essere diverse. Ma qui mi fermo, non sono cose di cui possiamo parlare noi”.