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Morte di Pier Paolo Pasolini: si riaprono le indagini?

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Pier Paolo Pasolini

A cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, sta girando un rumors sulla possibile riapertura delle indagini dietro l’omicidio. Il fatto, avvenuto nel quadrante dell’Idroscalo di Ostia, ancora oggi è avvolto nel mistero, poichè non si è mai riusciti a rilevare un vero colpevole dietro la vicenda. Recenti documentari inerenti il regista italiano, però, avrebbero lanciato ipotesi riguardo quello che potrebbe essere accaduto quella notte all’Idroscalo, un luogo dove peraltro l’intellettuale era di casa e nutriva forti amicizie.

Si riaprono le indagini sulla morte di Pier Paolo Pasolini?

Al momento, la Procura di Roma smentisce una riapertura delle indagini sull’omicidio avvenuto a novembre del 1975. Resta come, con le ultime inchieste giornalistiche sulla vicenda, potrebbe essere venuto il momento di scrivere un altro pezzo di storia su questa delicata faccenda. A distanza di cinquant’anni, i dubbi non sono solamente dei giornalisti che hanno affrontato lo spinoso caso: il mistero pervade anche amici e conoscenti del regista, con persone vicine all’intellettuale che la stessa sera trovarono delle anomalie nella gestione della morte del regista. 

Il legale della famiglia Pasolini spinge per riaprire l’inchiesta

Come menziona La Repubblica, il legale che assiste la famiglia Pasolini, ovvero l’avvocato Stefano Maccioni, spinge per riaprire l’indagine sulla morte del regista. In merito a ciò, già da diverse settimane il legale ha portato nuove documentazioni sull’omicidio dell’intellettuale, con un’indagine condotta personalmente da lui e che potrebbero aprire nuovi orizzonti a questo grande mistero d’Italia. Tra le documentazioni messe a disposizione dall’avvocato Maccioni, si troverebbero tre nuovi profili genetici, che vennero già isolati da Carabinieri nel 2010 durante il sequestro di alcuni reperti all’Idroscalo di Ostia. Tra i documenti messi a disposizione dal legale, inoltre, anche le dichiarazione dell’ex capo della Banda della Magliana, Maurizio Abbatino, che dipinse la morte del regista come conseguenza di un furto di pellicole legate a un film dell’artista. 

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