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Morte Serena Greco, chiesti 2 anni e 7 mesi al centauro che la travolse sulla Nomentana

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Serena Greco

Si comincia a muovere la Procura di Roma, al fine di garantire giustizia a Serena Greco. La donna, al momento del decesso 38enne, morì a ottobre 2020 dopo un devastante incidente motociclistico con un altro centauro. Serena, quel pomeriggio, era a bordo del proprio motorino sulla via Nomentana, quando venne centrata da una motocicletta in direzione di piazza Sempione. 

L’accusa del giudice per la morte di Serena Greco

Il centauro, C.L., negli ultimi due anni ha sempre cercato di patteggiare con la Procura di Roma la propria posizione penale. Richieste puntualmente rifiutate dal giudice, che ha sempre riconosciuto delle plausibili responsabilità sulle spalle del motociclista. In tal senso, il centauro colpì il motorino di Serena a 90 km/h, oltretutto sotto l’effetto di droghe. 

In tal senso, i test antidroga sull’uomo, all’epoca dei fatti 32enne, dimostrarono come in corpo avesse tracce di cannabinoidi e oppioidi. Proprio in virtù della gravità del sinistro, il giudice ha valutato la situazione come un “incidente autostradale” per la drammaticità dell’impatto. In virtù di ciò, ha chiesto per il centauro la pena di 2 anni e 7 mesi in carcere. Rifiutato, invece, il patteggiamento alla riduzione di due anni in casa circondariale. 

Gli esiti del devastante incidente

Come detto precedentemente, il motorino di Serena Greco venne distrutto dalla collisione con la motocicletta di C.L. L’incidente risultò così brutale, che lo scooter della donna arrivò a dividersi in due. La 38enne, per il violento volo effettuato dopo lo scontro, riportò traumi e ferite gravissime. La ragazza, portata nel più vicino ospedale, si spense poche ore dopo. 

L’incognita della terza auto sulla Nomentana

Nella questione della morte di Serena Greco, un terzo elemento sarebbe sopraggiunto. Infatti, in un procedimento separato all’interno della Procura di Roma, sarebbe imputato un’automobilista. Quel pomeriggio, infatti, a bordo di una Mercedes in sosta vietata, avrebbe limitato la visuale dei due mezzi incidentati, dando origine probabilmente al fatale incidente per la donna. 

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