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Morto Gianni Minà: ha fatto la storia del giornalismo italiano

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Gianni Minà
Morto Gianni Miná, uno dei più grandi giornalisti italiani. Mina aveva 84 anni. Il giornalista è morto questa sera a Roma, nella clinica privata Villa del Rosario dove era ricoverato da qualche giorno a causa di un problema al cuore. A dare l’annuncio della sua scomparsa i familiari, attraverso un post pubblicato sul profilo ufficiale Facebook del giornalista.
“Gianni Minà ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari – si legge nel post – Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”, proseguono i familiari.

Gianni Minà, chi era il giornalista

Gianni Minà era nato a Torino il 17 maggio 1938. Aveva mosso i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nello sport, nel quotidiano Tuttosport, diventandone il direttore dal 1996 al 1998. Ma poi s dedicò allo spettacolo, realizzando per la tv, nel 1991, il programma “Alta classe”, dove venivano illustrati personaggi come Pino Daniele, Chico Buarque de Hollanda, Ray Charles e Massimo Troisi. Ma lo sport era sempre nel suo cuore e, sempre per la Rai, nello stesso anno ha presentato “La Domenica Sportiva” e nel contempo realizzato “Zona Cesarini”, un programma di approfondimento sportivo.

Tra gli altri programmi realizzati anche Un mondo nel pallone, Ieri, oggi… domani? con Simona Marchini ed Enrico Vaime e due edizioni di Te voglio bene assaje, lo show ideato da Lucio Dalla e dedicato un anno alle canzoni di Antonello Venditti e l’altro a quelle di Zucchero Fornaciari. Fra i documentari di maggior successo, alcuni di carattere sportivo su Nereo Rocco, Diego Maradona e Michel Platini, Ronaldo, Carlos Monzón, Nino Benvenuti, Edwin Moses, Tommie Smith, Lee Evans, Pietro Mennea e Muhammad Ali, che Minà ha seguito in tutta la sua carriera e al quale ha dedicato un lungometraggio intitolato Cassius Clay, una storia americana.

Nel 2001 Minà firmò Maradona: non sarò mai un uomo comune un reportage-confessione di 70 minuti con Diego Maradona alla fine dell’anno più sofferto per la vita dell’ex calciatore. Nel 2004 realizzò un progetto inseguito per undici anni e basato sui diari giovanili di Ernesto Guevara e del suo amico Alberto Granado quando, nel 1952, attraversarono in motocicletta l’America Latina.

Nel 2015 Minà produsse Papa Francesco, Cuba e Fidel, un reportage sulla storica visita del Pontefice argentino avvenuta a Cuba nel settembre del 2015 e con il quale vinse, nel 2016, l’Award of Excellence all’ICFF di Toronto, Canada. Nel 2016, Minà produsse L’ultima intervista a Fidel Castro, della durata di 40 minuti, effettuata alcuni mesi prima della scomparsa dello storico leader cubano.

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