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Movida violenta a Viterbo, resi a botte e colpiti con un casco: feriti due 16enni

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polizia di viterbo

Baby gang e movida violenta nella zona di Viterbo. Tre adolescenti sarebbero stati picchiati selvaggiamente da una banda di coetanei, che sarebbe arrivata a colpirli con pugni, calci e addirittura caschi. I giovani, che non sono riusciti a reagire davanti i colpi violenti, sono stati trovati in terra dai passanti. Erano mal ridotto, considerato come si trovavano sdraiati sul manto stradale in una pozza di sangue. 

Il pestaggio dei tre adolescenti a Viterbo

Le condizioni di due giovani, vittime del pestaggio, sarebbero molto serie. Hanno riportato ferite e contusioni importanti, con colpi che sono arrivati anche alla zona della testa. Nessuno rischia la vita, ma la vicenda è grave all’occhio delle istituzioni. Dietro la situazione, infatti, potrebbe essersi palesata una brutale regolazione di conti tra giovani, al massimo di 16 anni, per questioni di droga o addirittura una ragazza contesa. 

La rissa al centro storico di Viterbo

Tutto si è svolto nel centro storico di Viterbo, un’area distinta per la tranquillità dei propri abitanti. Chi ha visto la scena, parla di come i giovani hanno iniziato prima a insultarsi, forse per dei vecchi rancori mai seppelliti da entrambi i gruppi giovanili. Dalle parolacce, poi, si è passati facilmente alle mani, con gli aggressori che hanno sopraffatto le vittime sul numero e soprattutto la brutalità dei colpi inferti. 

Una rissa con studenti esteri

Secondo le ricostruzioni, la scazzottata potrebbe essere nata tra i tre giovani di Viterbo e un gruppo di stranieri, probabilmente turisti. La vicenda si sarebbe svolta sotto le scalette di Palazzo dei Papi, con gli stranieri che avrebbero ordito addirittura un’imboscata nei pressi del quartiere di San Lorenzo. Le vittime sono state in balia del pestaggio, con uno di loro che ha ricevuto addirittura un colpo di casco sulla fronte. La botta tremenda avrebbe aperto un taglio profondo sulla fronte del giovane, oltre a procurargli un ematoma cranico: il neurochirurgo che lo assiste, sta valutando la possibilità di un’operazione. 

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