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Neonato morto dopo la circoncisione alle porte di Roma, arrestate due donne

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Prima la circoncisione domestica, fatta in casa, poi la ferita che si riapre, l’emorragia nella notte. E la corsa disperata in ospedale, con quel tragico epilogo che tutti, purtroppo, conosciamo: il neonato, di appena 20 giorni, è morto. Il suo cuore ha smesso di battere e non c’è stato nulla da fare. La tragedia venerdì mattina a Colonna, alle porte di Roma: è da qui che una donna nigeriana ha chiesto aiuto a una pattuglia dei Carabinieri, che in quel momento si trovava in strada. Qualcuno doveva soccorrere suo figlio, portarlo il prima possibile in ospedale. In quell’ospedale dove è arrivato morto: ogni tentativo è stato vano. Ieri mattina la donna ha raccontato agli investigatori cosa era successo: si era rivolta a due donne, della stessa comunità, per quella circoncisione, si fidava di loro. Nonostante sapesse fosse abusiva. 

L’arresto di due donne

La mamma del bambino, che è stata denunciata a piede libero per omicidio colposo, ha raccontato ai Carabinieri di essersi rivolta a due donne per praticare quel rituale, due connazionali. La prima è stata identificata e rintracciata a Roma, in zona Tor Vergata. E arrestata dai Carabinieri della compagnia di Frascati. Lei ha ammesso tutto e grazie ai suoi dettagli e a quei particolari, a quella confessione, i militari sono riusciti a individuare la complice, quella che di fatto aveva praticato la circoncisione. Da una parte l’assistente, dall’altra chi ha fatto materialmente la circoncisione. Senza nessun titolo.  La donna, la seconda, è stata rintracciata a Mentana, alle porte della Capitale, e arrestata.

Indagata la madre del bimbo

Anche la madre del bambino è indagata in stato di libertà, gravemente indiziata per concorso in omicidio preterintenzionale. L’autopsia accerterà le cause della morte del bimbo. L’ininterrotta attività di indagine svolta dai Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri, dal momento in cui il bambino era deceduto, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che la madre del neonato avesse richiesto per il tramite di una delle due donne l’intervento della seconda al fine di praticare la circoncisione al figlio presso la propria abitazione di Montecompatri e che la seconda donna avesse effettuato l’intervento con l’aiuto della prima.

Le indagini

Le due donne, senza nessuna qualifica, senza le misure sanitarie necessarie e senza competenze, giovedì sera hanno praticato la circoncisione al bambino. Lo hanno medicato e sono andate via. Tutto sembrava fosse andato bene. Ma nella notte la ferita si è riaperta e il neonato è morto per quella emorragia: non c’è stato nulla da fare, nonostante la corsa disperata in ospedale. La Procura di Velletri ora ha aperto un fascicolo di indagine e due donne sono state arrestate: loro dovranno rispondere di esercizio abusivo della professione medica. Senza nessun titolo hanno praticato quella circoncisione, quel rituale religioso. E hanno causato la morte di un neonato di soli 20 giorni. 

I carabinieri hanno sequestrato i i cellulari di tutti i coinvolti nella vicenda e, presso l’abitazione della seconda donna, 4.240 euro, ritenuti frutto dell’esercizio abusivo della professione, numerose siringhe e medicinali vari. Entrambe le donne fermate sono state tradotte presso il carcere di femminile Rebibbia, a Roma, in attesa della convalida di arresto.

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