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Nervi tesi al Pronto Soccorso di Ostia: non gli visitano subito la figlia, papà rompe il vetro dell’accettazione

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Reparto terapia intensiva ospedale Grassi Ostia

Ancora situazioni di violenza all’interno degli ospedali di Roma, questa volta con scena di pura tensione presentatesi al Pronto Soccorso dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia Lido. Motivo dei nervi tesi dei futili motivi, dove il papà di una bambina voleva che la stessa venisse visitata subito dai medici. Una situazione impossibile, contando i codici colorati del Pronto Soccorso e soprattutto la mancanza di personale nella struttura, che purtroppo impone lunghe code all’utenza per essere visitata. 

Nuove scene di violenza all’ospedale Grassi di Ostia

Su segnalazione giunta al “112”, da parte del personale sanitario e del personale di vigilanza dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia, i Carabinieri della Stazione di Ostia sono intervenuti presso il pronto soccorso poiché, poco prima un uomo romano di 41 anni, nell’attesa che la figlia venisse visitata dai medici per un leggero malore, per futili motivi, dovuti all’ingiustificata pretesa che la figlia fosse visitata nell’immediatezza, ha colpito con un pugno il vetro divisorio dello sportello dell’accettazione danneggiandolo lievemente e bloccando temporaneamente il servizio pubblico. L’uomo si è poi allontanato con la figlia prima dell’arrivo dei militari. 

La follia dell’utenza ospedaliere nelle strutture di Roma

Troppi ospedali di Roma vedono situazioni folli al loro interno, con l’utenza che arriva addirittura a picchiare i sanitari perchè esasperata dalle lunghe code per essere visitata. Oggi, teoricamente, a Ostia i fatti sono stati meno gravi del previsto, considerato come solo un vetro dell’accettazione è andato in frantumi. Peggio è andato a quei medici o infermieri che, davanti alle lamentele dell’utenza, si sono ritrovati le mani addosso. Chi ha subito calci alle gambe che quasi li lasciavano zoppi, chi è stato minacciato con coltelli oppure ha subito pugni o schiaffi sul viso. Situazioni che gli stessi sindacati sanitari hanno più volte segnalato, chiedendo maggiore sicurezza negli ospedali capitolini per evitare aggressioni al personale sanitario. 

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