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Nettuno, caprette uccise a colpi di pistola: choc e rabbia tra i residenti

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capretta Nettuno

Da mascotte in un’oasi naturale a carne da macello. Sevizie e violenza gratuita in quel di Nettuno, dove la comunità è stata svegliata da una triste notizia. Le due caprette del laghetto Granieri, amatissime dai bambini, sono state uccise da una persona a colpi di pistola. Il soggetto, tuttora ignoto, ha freddato entrambi gli esemplari e il corpo della femmina, Creolina, non è stato ancora rinvenuto. Tuonano le associazioni animaliste, così come il disappunto degli abitanti, particolarmente affezionati alle due caprette con cui tantissimi bambini si trovavano a giocare nell’oasi naturale.

Nettuno, uccise due caprette a freddo: ricerche in corso per il corpo di Creolina

Poco si sa sulle ragioni che avrebbero spinto nelle ultime ore una persona ad aprire il fuoco su due animali, tra i più amati dai bambini e famiglie. Le due caprette si trovavano nel laghetto Granieri, nel bosco di Foglino, pascolando in un’area naturale di Nettuno. Nelle ultime ore un soggetto si sarebbe introdotto nell’area sparando a freddo al maschio, Blanco, per poi gettarne il corpo nel lago. La femmina invece, Creolina, è stata portata via, si pensa per essere divorata.

Una barbarie che ha suscitato subito l’attenzione delle associazioni animaliste, già sensibili al tema dopo i fatti di Anagni dell’agosto scorso, quando un gruppo di adolescenti maltrattò e uccise un’altra capretta durante un compleanno. “L’ennesima crudeltà nei confronti degli animali, due creature che non avevano fatto del male a nessuno”, ha così commentato Maurizio Lombardi Leonardi, Responsabile del Dipartimento Nazionale Tutela e Benessere degli Animali, “Mi interfaccerò con l’Amministrazione comunale di Nettuno”, ha promesso all’indomani dei fatti.

Violenze sugli animali: disagio adolescenziale o inciviltà?

Anche se l’identità dell’aggressore è ancora da svelare, dopo Anagni cresce l’attenzione sul maltrattamento degli animali e sulle violenze protratte ai loro danni, soprattutto dagli adolescenti. Un’indagine della Lega Anti Vivisezione dimostra che i giovani siano affascinati dalla violenza nei confronti degli animali: il 14,4% degli intervistati, tra gli studenti della scuola secondaria di primo grado, ha ammesso di aver maltrattato almeno una volta un animale in vita sua.

Secondo i dati raccolti dalle 29 Procure presso il Tribunale per i Minorenni presenti nel nostro Paese ed elaborati per il Rapporto Zoomafia LAV, sono appena 202 i minorenni denunciati per crimini contro gli animali dal 2015 al 2021. Eppure, si sente sempre più spesso di giovani che traggono piacere dal condividere immagini di violenza online, ai danni di soggetti fragili o di animali indifesi. Quali siano le ragioni che spingano un adolescente a sfogarsi su una creatura indifesa, sono da approfondire, ma andrebbero indagate anche sotto la lente del disagio giovanile. Su 1.500 studenti coinvolti dall’indagine tra gli 11 e 14 anni, il 42,6% ha ammesso di aver assistito a scene di violenze perpetrate da altre persone. Come un virus che si propaga, la violenza si tramanda da generazione a generazione.

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