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‘Ogni piccola cosa interrotta’: la pometina Silvia Celani alla ribalta nazionale con il suo libro d’esordio

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È stata un successo la presentazione del libro “Ogni piccola cosa interrotta” di Silvia Celani, che si svolta sabato 8 giugno a Pomezia, presso la libreria Odradek.

La scrittrice, esordiente assoluta, è una pometina doc e il suo romanzo è stato scelto per la pubblicazione dalla Garzanti, che ha voluto puntare sia sull’appassionante storia che sul tipo di scrittura, incalzante e avvolgente, di Silvia.

Emozionata, la 38enne scrittrice ha parlato con disinvoltura abbinata a un pizzico di emozione davanti alla “sua” gente, a quei concittadini che prima la vedevano solo come “la figlia di…”, “la mamma di…”, “la sorella di…”

Che effetto ti fa vedere il tuo libro stampato da una casa editrice importante come la Garzanti?

“È meglio di un sogno. Io sognavo di scrivere sin da bambina, ho sempre amato la scrittura. Ma non avrei mai immaginato tutto questo. È qualcosa che va oltre l’immaginazione: mi sono trovata tra professionisti, in un ambiente dove, nonostante io fossi una sconosciuta, tutti hanno fatto in modo che io mi sentissi accolta. Il lavoro che alla Garzanti è stato fatto è davvero notevole”.

Che effetto ti fa, a proposito del lavoro fatto dalla casa editrice, andare nei centri commerciali e – davanti alle librerie – vedere la vela con il tuo libro e il tuo nome?

“È qualcosa che non so descrivere appieno, è meraviglioso. È stata data molta importanza al mio romanzo, nonostante fosse stato scritto da una neofita”.

Quando hai iniziato a scrivere questo libro?

“Erano diversi anni che ci pensavo. Poi, dopo sposata, con un “lavoro vero” e la nascita in rapida sequenza di due figli ho dovuto abbandonare un po’ questo sogno, che ho ripreso in mano non appena i bambini hanno iniziato la scuola, lasciandomi così del tempo da dedicare a me come persona e non solo come mamma. Ho quindi ricominciato a scrivere. C’è voluto parecchio tempo, non è un romanzo nato e scritto di getto in pochi giorni. Ma vedere come è stato accolto mi ripaga di tutto. La cosa più soddisfacente è sentire i feedback che arrivano dai lettori, che fanno osservazioni tali da farmi capire che le parole che ho scritto sono giunte al loro cuore, che si sono emozionati, che hanno perfettamente capito quello che intendevo dire”.

 

“Perché ogni ferita guarita, ogni cosa spezzata, interrotta e poi aggiustata è più preziosa dell’oro”: questa è la frase che racchiude il romanzo di Silvia Celani: parla di una vita apparentemente perfetta, quella della protagonista Vittoria, e di quella decisamente imperfetta di Ion.

Alla domanda ‘Come è nata Vittoria? È un personaggio autobiografico”, Silvia sorride.

“In realtà no. Vittoria potrebbe somigliare alla me di vent’anni fa, non alla Silvia di adesso. Anche io in passato avevo la tendenza al voler essere perfetta rispetto a degli standard che non sono in grado di renderti felice, ma che senti di dover rispettare per farti accettare. Adesso io sono maturata, cresciuta, cambiata. Vittoria, poi, per assurdo, non è il primo personaggio a nascere: quello è Ion, ispirato a una persona vera. Vittoria è la sua antitesi, l’altra faccia della medaglia. Poi Vittoria ha preso forza nella mia mente ed è diventata la protagonista principale”.

 

Il tuo romanzo è destinato a diventare un best seller: come ti senti sapendo che sono in tanti a leggerlo, a conoscere il tuo nome e di riflesso te?

“Io sono sempre la stessa: Silvia, donna appagata, moglie e mamma felice di due bambini. Adesso ho anche realizzato un sogno, il più antico”.

 

Pomezia era conosciuta come città dormitorio, adesso invece sembra essere diventata una fucina di talenti.

“La mia città è piena di giovani che si impegnano, che inseguono i loro sogni, che hanno bravura e costanza. È grazie a loro che Pomezia viene conosciuta non solo per i fatti di cronaca. Io credo che stia crescendo davvero molto a livello culturale e sociale”.

Un tuo sogno adess?

“Continuare a scrivere e ad essere felice come in questo momento”.

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