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Oltre 65 rifugiati arriveranno a Fiumicino, le persone provengono dall’Etiopia e il Corno d’Africa

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aereo Ethiopian Airlines

Fiumicino è pronta ad accogliere 67 rifugiati sul proprio territorio, che provengono dalla zona dell’Etiopia e il Corno d’Africa. Questo attraverso dei corridoi umanitari che verranno creati appositamente, che collegheranno l’aeroporto “Leonardo Da Vinci” alla zona etiopica. I rifugiati, da quello che sappiamo, dovrebbero approdare nel territorio romano nella giornata del 26 aprile 2023, ovvero dopo la Festa della Liberazione. 

L’approdo dei rifugiati etiopi a Fiumicino

L’accordo per portare i rifugiati etiopi in Italia, arriva grazie alla firma del terzo Protocollo d’Intesa tra la Comunità di Sant’Egidio, la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni. La Conferenza Episcopale Italiana si è mossa tramite la Caritas, chiedendo dei corridoi umanitari tra i territori dell’Etiopia, il Corno d’Africa e lo Stato Italiano per quelli che verranno considerati dei rifugiati politici. Le persone che atterreranno a Roma, secondo le fonti governative, saranno uomini e donne provenienti dallo stesso Stato etiope e la parte sud del Sudan. 

Il programma per l’arrivo all’Aeroporto “Leonardo Da Vinci”

I rifugiati approderanno in Italia attraverso un volo della compagnia Ethiopian Airlines, con il mezzo che partirà dalla capitale etiope di Addis Abeba. Il Governo si è accertato come tutti i rifugiati politici siano prontamente sistemati come arrivati nel nostro Paese, con ospitalità previste presso loro parenti già nello Stivale. La vicinanza ai familiari, secondo le fonti governativa, dovrebbe aiutare a includere i rifugiati all’interno della nostra società, consapevoli come queste persone già parlano la lingua italiana. Da quelle che sono le prime informazioni riguardo all’approdo dei rifugiati, le famiglie troveranno ospitalità principalmente nella Regione Lazio e in altre zone d’Italia. Qui, a ognuno, lo Stato Italiano garantirà un percorso d’integrazione per poterli abilitare all’interno della nostra società e soprattutto verso un futuro lavorativo nel nostro Paese. Se ci saranno rifugiati bambini, essi verranno automaticamente iscritti nelle scuole italiane. 

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