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Omicidio badante filippino, la confessione dell’assassino in un video: ”Ora proteggete mio figlio”

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Omicidio a Cassino

Omicidio Roma. Prima di consegnarsi spontaneamente alle Forze dell’Ordine, un video confessionale per chiedere aiuto e supporto al figlio: “Non potevo parlare prima perché non avevo l’avvocato. Adesso prendetevi cura di mio figlio. Sto andando dai carabinieri”. La notizia è riportata anche da Repubblica, con un pezzo dell’ultima ora. 

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Omicidio a Roma: la confessione dell’assassino in un video

R.S.P., il 43enne di origine filippina, fermato di recente per l’omicidio del connazionale Michael Lee Pon, aveva già annunciato attraverso i suoi canali social che avrebbe preso in mano la situazione si sarebbe spontaneamente costituito alle forze dell’ordine, come poi di fatto accaduto. I due video, in queste ultime ore, sono diventati oltremodo virali soprattutto all’interno delle comunità filippine.

Due video pubblicati sui social

In uno dei due video, R.S.P. compare insieme al figlio e si scusa per non poter essere andato prima dalle Forze dell’Ordine: “Non potevo parlare prima perché non avevo un avvocato. Ecco lei è l’avvocata, quella invece è mia moglie, Asawa”. Nei frame e nelle immagini che scorrono si vede che R.S.P. presenta delle ferite al volto, probabilmente risalenti all’aggressione di domenica scorsa. Poi piange, e chiede aiuto a tutta la comunità perché il figlio venga aiutato e supportato. Afferma: ”Proteggete mio figlio. Per favore, non lasciate solo mio figlio. Proteggete mio figlio”. Nell’altro video, invece, si vede che il 43enne si trova proprio all’esterno della stazione dei Carabinieri di Tor Vergata, dove di lì a poco si sarebbe costituito: “Devo andare lì dentro. Sto andando a testimoniare”.

Padre e figlio si costituiscono dai Carabinieri

Nella giornata di domenica scorsa, l’uomo si è presentato dai Carabinieri e si è costituito. In sede è stato immediatamente messo in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario in concorso. Il figlio, di 16 anni, invece, ora è indagato a piede libero dalla procura dei minori. Come abbiamo riportato anche in un recente articolo, entrambi avrebbero preso parte all’aggressione, risultata poi fatale, di Michael Lee Pon, il 50enne accoltellato domenica pomeriggio, intorno alle 19, in zona Valle Aurelia. Stando alle prime ricostruzioni, la vittima avrebbe preso parte ad una lite sul posto, per futili motivi e alla fine sarebbe stato raggiunto da un unico fendente al torace, che lo ha stroncato. Per ora, il 43enne si è costituito, mentre rimane tutto da chiarire il ruolo del figlio. 

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